luigi mascheroni
Lettera di Luigi Mascheroni a Dagospia
Caro Dago,
ho letto l’articolo dell’amica e collega Mirella Serri sul presunto “assalto” della destra al Salone del Libro di Torino. Spiace, ma si tratta di un pezzo fazioso, e va bene; ma soprattutto disonesto. Non esiste alcun assalto al Salone (così come non esiste alcun fascismo in Italia, peraltro).
È stato il Salone del libro - attraverso il suo responsabile delle Relazioni istituzionali - a chiedere un incontro col ministro della Cultura perché si provasse a risolvere la situazione di stallo che si era creata nella nomina del prossimo direttore della manifestazione. E il ministro ha agito benissimo, sciogliendo l’impasse; ha dato l’ok a Paolo Giordano, voluto soprattutto dai privati. Fine.
Era tutto risolto. E poiché attualmente i consulenti del direttore del Salone sono ben 17, ha suggerito (non imposto) di coinvolgere anche tre persone (ripeto: 3, non 17) che fossero di area culturale/politica diversa rispetto al blocco dei consulenti (che attualmente è una sorta di congresso ombra del Pd, corrente massimalista…). Tutto qui.
mirella serri foto di bacco (1)
Poi Paolo Giordano, che è un ragazzino che non sa stare a tavola, oltre che scrittore inadatto a organizzare alcunché, si è messo a frignare, minacciando di andarsene con il pallone perché l’arbitro della partita non lo poteva decidere lui. Ed è saltato tutto. Poi la sinistra dei giornaloni democratici e antifascisti ha fatto il resto, montando la cagnara e i piagnistei. Cui Mirella Serri si è accodata. Tutto prevedibile, scontato e - se permetti - un po’ noioso.
Grazie per l’ospitalità
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