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MALATTIA CONGO: COSA SAPPIAMO DEL VIRUS MISTERIOSO
(AGI) - Il Congo è scosso da un allarme sanitario relativo a una misteriosa malattia simile all'influenza che nelle ultime settimane ha ucciso decine di persone. Allarme che ha portato oggi il ministero della Salute italiano ad alzare il livello di attenzione in porti e aeroporti.
Le autorità della Repubblica Democratica del Congo hanno affermato che i sintomi del morbo misterioso includono febbre, mal di testa, tosse e anemia. Il ministro della Salute Roger Kamba ha affermato che Il governo congolese è in stato di allerta generale riguardo a questa malattia".
Finora la malattia avrebbe ucciso fino a 143 persone su 376 infette, anche se ci sono alcune discrepanze nei numeri. Attualmente, nessuna agenzia sanitaria ha dichiarato di sapere di cosa si tratti. In una dichiarazione del Ministero della Salute Pubblica, dell'Igiene e della Previdenza Sociale del Congo pubblicata su X il 3 dicembre, l'agenzia ha affermato che la malattia era di "origine ancora sconosciuta".
Ciò significa per ora che potrebbe essere qualcosa di completamente nuovo, oppure potrebbe essere una malattia nota che semplicemente non è ancora stata identificata. L'epidemiologa Anne Rimoin dell’Università della California di Los Angeles ha detto a NBC News che diagnosticare le malattie in Congo può spesso essere difficile a causa delle infrastrutture sanitarie limitate e dei problemi di salute preesistenti nelle persone della regione. Secondo quanto riportato dalla Reuters, un epidemiologo locale ha affermato che i bambini e le donne sono le persone più gravemente colpite.
Al momento, non si sa come si trasmette la malattia, se attraverso l'aria, l'acqua, i fluidi corporei o altri mezzi. Le autorità locali stanno consigliando alla popolazione locale di evitare il contatto con i morti per evitare di contaminarsi con la misteriosa malattia.
Attualmente c'è una certa discrepanza nel numero di decessi segnalati. Secondo il Ministero della Salute Pubblica, dell'Igiene e della Previdenza Sociale del Congo a martedì si erano ammalate 376 persone e 79 erano morte, il che conferisce alla misteriosa malattia un tasso di mortalità estremamente elevato. Tuttavia, autorità locali che si occupano dell'epidemia hanno detto all'AP e alla Reuters che il bilancio delle vittime potrebbe arrivare fino a 143.
Tutti i decessi sarebbero avvenuti in un arco di tempo di poco più di due settimane, tra il 10 e il 25 novembre. Ciò suggerisce che sia la diffusione della malattia sia i decessi da essa causati potrebbero ora essere più alti di quanto riportato dalle cifre ufficiali. Sia l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) stanno prendendo provvedimenti.
"Stiamo lavorando ha detto un portavoce dell'OMS a Fast Company con le autorità nazionali per comprendere la situazione Abbiamo inviato una squadra nella zona per raccogliere campioni per le indagini di laboratorio". Un portavoce del CDC ha dichiarato a Fast Company di essere a conoscenza della malattia e che "il personale del governo statunitense, compresi quelli dell'ufficio nazionale del CDC a Kinshasa, sono in contatto con il Ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo e sono pronti a fornire ulteriore supporto se necessario"
SANITA': REZZA SU DECESSI IN CONGO, 'SPESSO CLIMA SECCO FAVORISCE EPIDEMIE MENINGOCOCCO'
(Adnkronos Salute) - Rispetto ai decessi in Congo dovuti ad una malattia simil-influenzale, "la diagnosi non è ancora nota - in questo periodo dal clima secco si presentano spesso epidemie dovute al meningococco, ma chissà. È comunque impressionante come possa valere poco, ancor oggi, la vita in alcune aree dell'Africa.
Conseguenze per noi? Probabilmente nessuna, ma in un mondo globalizzato mai dire mai". Lo scrive su Facebook Giovanni Rezza, ex direttore della Prevenzione del ministero della Salute, e oggi professore straordinario di Igiene presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
SANITA': MALATTIA X IN CONGO, BASSETTI 'TRA IPOTESI ANCHE FEBBRE EMORRAGICA VIRALE'
(Adnkronos Salute) - "Il Congo è un'area del mondo dove ci tanti problemi e il sistema sanitario non funziona bene. Tra le ipotesi su questa malattia misteriosa che ha come sintomi febbre, mal di gola, tosse e anemia potrebbe esserci una febbre emorragica virale come la febbre emorragica Crimea- Congo o l'Ebola.
Già note, ma magari sostenute da un nuovo virus che speriamo sia presto identificato. Il rischio per il resto del mondo è bassissimo, i collegamenti tra il Congo e gli altri Paesi non sono certo al livello di quelli della Cina". Così in un video sui social l'infettivologo Matteo Bassetti. "L'anemia è la mancanza di emoglobina nel sangue, quindi di ossigeno necessario ai tessuti", ricorda il primario dell'ospedale policlinico San Martino di Genova
SANITA': RICCIARDI, 'MALATTIA IN CONGO E' MONITO PER PREPARARSI A EMERGENZE'
(Adnkronos Salute) - La malattia di cui non si conosce l'origine che circola attualmente in CONGO "preoccupa, ovviamente. E' un altro campanello d'allarme, un monito perché si faccia il necessario per essere sempre in grado di affrontare eventuali emergenze, lavorando d'anticipo per essere pronti".
Lo ribadisce all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, decente di Igiene all'università Cattolica, in merito al morbo che si è diffuso nel Paese africano e che ha ucciso più di 70 persone. "Credo che ci siano diverse fonti di preoccupazione sul fronte epidemiologico internazionale - continua Ricciardi - poiché il contesto generale è caratterizzato da un'emergenza continua di virus e da una grande mobilità.
Rispetto al passato, quando i virus non si muovevano troppo dal loro luogo di origine, perché i mezzi di trasporto erano molto lenti, oggi passano rapidamente da una parte all'altra del mondo, basta meno di un giorno. Tutto questo servirebbe a farci rafforzare le iniziative che abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia, cioè una collaborazione a livello globale tra scienziati e tra Governi per cercare di innanzitutto sorvegliare, monitorare ed essere immediatamente pronti nel caso di un'emergenza. Non lo sappiamo cosa accadrà, difficile prevederlo ora.
L'unica cosa che possiamo fare è non farci trovare impreparati, non solo per questo allarme, ma per tutti quelli che ci saranno". In Paesi come il CONGO, evidenzia Ricciardi, "c'è una continua commistione tra uomini e animali, una promiscuità che favorisce il salto di specie. I virus sono continuamente presenti negli animali, il problema si pone quando c'è il salto di specie, quando c'è lo spillover. In molte aree di Asia e Africa - dove si vive con gli animali che si allevano, si mangiano quelli selvatici e c'è frequente contatto - il salto di specie è molto più frequente rispetto alle nostre latitudini, dove invece gli animali li vediamo da lontano".
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