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Carla Massi per "www.ilmessaggero.it"
Non è “maledetta” questa primavera 2020 ma, sicuramente, molto difficile da vivere. E sopportare. Anche in vista di quei disturbi, più o meno importanti, che arrivano in questo periodo. Il covid-19 non basta.
Il nostro organismo, infatti, anche se chiuso in casa si accorge che qualcosa è cambiato. Che le giornate, per esempio si sono allungate regalando maggiore disponibilità di luce. Da qui, l’arrivo, tra marzo e aprile, di una serie di problemi con i quali l’organismo può essere costretto a fare i conti.
Allergie a parte la primavera, per molti, vuol dire improvvisi sbalzi d’umore, ansia, insonnia, irritabilità, bruciori di stomaco e acidità. Mal di testa nei più giovani. La malattia neurologica genetica più diffusa tra i piccoli. In Italia colpisce circa 10 bambini su 100. Ne soffre oltre il 40% dei bambini.
La percentuale raddoppia nell’adolescenza, arrivando a colpire fino all’80% dei ragazzi. Come rivela l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma sulla base anche di un incremento delle visite che, generalmente in questo periodo, aumentano del 15% rispetto ai mesi precedenti.
Un umore già provato da queste settimane di isolamento potrebbe ricevere un nuovo attacco da quello che viene definito disturbo affettivo stagionale. Meglio sapere per tempo anche se, come evidenziano gli psichiatri, potrebbe essere complicato capire se l’umore altalenante si deve all’infezione o alla bella stagione.
Si tratta, per la precisione, di un sottoinsieme di disturbi che generalmente si presentano in autunno e in primavera: sonnolenza ed eccessivo bisogno di dormire, spossatezza ed astenia, aumento dell’appetito con particolare riferimento al bisogno di carboidrati. Sono più a rischio le donne rispetto agli uomini e gli anziani rispetto ai giovani.
La luce e la temperatura incidono sulla biochimica cerebrale: la maggiore produzione del cortisolo (ormone dello stress) che l’organismo secerne per far fronte ad un aumentato fabbisogno di energia scatena la sindrome del cambio di stagione.«A fare la differenza, sono l’intensità e la durata nell’arco della giornata» sottolinea Claudio Mencacci, Direttore Dipartimento Salute mentale e Neuroscienze al Fatebenefratelli Sacco di Milano.
Anche lo stomaco può venir “disturbato” dall’arrivo della primavera. Chi ha problemi durante tutto l’arco dell’anno (dalla gastrite al reflusso) rischia di subire un aggravamento mentre per gli altri si può parlare di improvvisi bruciori o acidità. “Meglio evitare quei cibi - consigliano i gastroenterologi sul sito dell’Istituto Humanitas di Milano - che possono aggredire l’esofago e lo stomaco stimolando la produzione di acido come i pomodori, gli agrumi, il cioccolato, il caffé, la menta, i cibi piccanti e grassi”. La primavera, è anche questo.
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