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Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”
L'errore più comune per controllare la nostra linea è quello di continuare a pesarsi sulla bilancia senza mai misurare il girovita, ovvero la nostra circonferenza addominale, un indice non solo dei centimetri in più acquisiti con gli anni, ma del reale stato di salute di ogni soggetto.
Di regola quasi tutte le persone adulte, una volta superati i 30/35anni, anche se l'ago della bilancia registralo stesso peso corporeo della gioventù, si ritrovano ad avere il punto vita più largo con indici superiori alla misura consigliata, ovvero 80 cm per le donne e 95 cm per gli uomini, e questo dato nella clinica medica acquista più importanza dell'Indice di Massa Corporea, il criterio scientifico internazionale per identificare quale sia il peso forma di una persona dal punto di vista medico in base alla sua struttura ed alla sua altezza, al punto che le stesse linee guida internazionali sono state aggiornate di recente, vista la grave esplosione dei casi di obesità nel mondo, chiedendo ai medici di valutare, oltre a questo dato, anche quello della circonferenza del punto vita, che va misurata con un semplice metro da sartoria appena sopra l'ombelico, di mattina (la sera si è più gonfi per l'azione dei gas digestivi intestinali), senza stringerlo, con il soggetto in piedi, naturalmente nudo e con i muscoli rilassati (senza tirare indietro la pancia).
LE MISURE
Finora c'erano solo due misure che indicavano un rischio per la salute: 102 cm per gli uomini e 88 cm per le donne, che però sono state aggiornate sui diversi gradi rinnovati di obesità, in relazione all'età e al sesso, ed in particolare l'individuo adulto viene certificato con Peso moderato quando il giro vita misura 80 cm nelle donne e 90 cm negli uomini, in Sovrappeso con misure 90 cm per le donne e 100 cm per gli uomini, mentre con valori superiori, 105 cm per le donne e 110 cm per gli uomini si parla di Obesità di primo grado con rischio moderato, e di secondo grado con 115 cm per le donne e 125 cm per gli uomini, con rischio accentuato.
Tutti i soggetti che superano questi parametri di riferimento hanno un rischio significativo di andare incontro ad eventi patologici futuri di vario grado, soprattutto cardiovascolari, per cui il monitoraggio della circonferenza addominale nell'arco del tempo è molto importante, poiché il suo aumento, anche a parità dipeso, riflette una crescita del grasso addominale viscerale, che si infiltra e avvolge gli organi, condizionandone la regolare funzionalità, riconosciuto oramai come rischio di mortalità in genere.
L'accumulo lipidico di grasso sottocutaneo a livello addominale infatti, è ritenuto a ragione il fattore predittivo della presenza di grasso viscerale, quello ciò e che si accumula all'interno della cavità addominale e che va ad abbracciare e stratificarsi sugli organi vitali in essa contenuti comprimendoli, ed è ritenuto proporzionale alla circonferenza esterna del giro vita.
Il grasso viscerale non va confuso con quello sottocutaneo, che si trova al di sotto dello strato più profondo della cute, e nemmeno con quello intramuscolare che invece è distribuito linearmente tra le fibre dei muscoli, poiché questo grasso interno è ritenuto un vero e proprio surplus adiposo che si traduce in minore speranza di lunga vita.
In pratica, a parità di grasso corporeo, avere la caratteristica pancia debordante, anziché una distribuzione omogenea dello strato adiposo su tutto il corpo, si traduce in una minore previsione di anni di vita, come dimostra il fatto che nessun paziente obeso raggiunge facilmente gli 80 anni e tutti coloro che invece arrivano all'età ultracentenaria sono magri, longilinei, quasi scheletrici e senza nemmeno l'ombra di addome prominente.
SINDROME METABOLICA
Il grasso non è tutto uguale, perché quello concentrato per esempio sui fianchi non è considerato così pericoloso come i chili concentrati nella parte centrale anteriore del corpo, poiché è accertato che quelli addizionati sulla pancia aumentano il rischio della cosiddetta Sindrome Metabolica, ovvero la comparsa progressiva e quasi contemporanea di diabete tipo 2, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, malattie cardiovascolari, ictus cerebrale incluso.
L'aumento di grasso viscerale presenta molte conseguenze negative per la salute, con effetti indesiderabili principalmente per il fegato, pancreas, intestino e cuore, ma favorisce anche la produzione di agenti infiammatori, per cui è associato a coronaropatie, al rischio di infarto del miocardio, allo sviluppo di neoplasie e a quello di tutte le malattie cardiometaboliche associate.
Quando il girovita è elevato è elevato oltre i limiti consigliati è necessario diminuire di circa 200/300Kcal le calorie introdotte quotidianamente con l'alimentazione, anche se non è detto che ad un minor apporto calorico segua sicuramente la diminuzione della circonferenza addominale. Questa può essere misurata ogni due settimane e si potrà parlare di risultati quando si perdono almeno 1 o 2 cm, ma l'unico modo valido per essere certi di ottenere valori accettabili è aumentare l'attività fisica, od iniziarla se si è sedentari, per "bruciare" quei maledetti "grassi di deposito" difficilissimi da smaltire quando si sono ormai stabilizzati, che non rappresentano solo un fattore antiestetico, bensì eliminarli vuol dire assicurarsi di non ammalarsi ed avviarsi verso una maggiore longevità, per chi ha intenzione di vivere a lungo.
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