buzzi carminati
Francesco Borgonovo per “la Verità”
Salvatore Buzzi, ora che ha cominciato a parlare, non si ferma più. Uno degli uomini simbolo di Mafia Capitale, ora che la parola mafia è stata tolta dall' inchiesta, è in attesa di una nuova sentenza e nel frattempo fa il giro delle sette chiese per far conoscere la sua versione dei fatti.
massimo carminati
Nei giorni scorsi La Verità ha anticipato alcune sue dichiarazioni, riguardanti soprattutto i rapporti con la giunta romana di centrodestra e poi con il Partito democratico. A quei primi racconti - contenuti in parte in un libro intitolato Se questa è mafia (Mincione editore) - Buzzi ha aggiunto parecchio altro materiale. Domenica sera è intervenuto a Non è l' arena, il programma di Massimo Giletti su La7, dove tornerà presto per mettere ulteriore carne sul fuoco.
carlo bonini foto di bacco
Ieri mattina, invece, l' ex capo della cooperativa 29 giugno è intervenuto a Rpl (www.radiorpl.it), facendosi intervistare dal sottoscritto. Nel corso della conversazione, Buzzi ha detto molte cose interessanti, soprattutto riguardo al legame fra la sua storia e il caso Palamara.
Abbiamo deciso dunque di riportare vari stralci dell' intervista radiofonica (disponibile integralmente sul sito della radio), integrandoli qui e là con alcuni necessari approfondimenti.
SALVATORE BUZZI A NON E' L'ARENA
«L' inchiesta parte per colpire Alemanno», racconta Buzzi in onda. «Io sono stato soltanto uno strumento. Io sono una vittima perché l' inchiesta nasce per colpire Alemanno. Arrestano il suo braccio destro che era Mancini, il suo braccio sinistro che era Panzironi.
Alemanno viene perquisito poi viene arrestato Carminati.
Perché per gli inquirenti Carminati era quello che favoriva la cooperativa 29 giugno grazie appunto ai suoi rapporti con Alemanno. Io ho tentato inutilmente di spiegarlo, quando mi hanno arrestato, ma mi dicevano che non ero credibile. Dopo 5 anni però è emerso che avevo ragione io: Alemanno non conosceva Carminati. E mi faccia dire una cosa».
suburra il film 3
Dica.
«Questa inchiesta giudiziaria nasce da inchieste giornalistiche. Prima escono gli articoli di Lirio Abbate sull' Espresso. Poi esce il libro Suburra, ad aprile 2013».
Suburra è il libro di Carlo Bonini, firma di Repubblica.
«È il libro di Carlo Bonini scritto con Giancarlo De Cataldo, il magistrato. In questo libro, Bonini ad aprile 2013 svela 10 personaggi dell' inchiesta, che sarebbero poi diventati noti nel 2014. È impossibile che sia un caso».
CARLO BONINI GIANCARLO DE CATALDO - SUBURRA
Lei sta dicendo che in quel libro vengono indicati in anticipo i protagonisti dell' inchiesta che la coinvolge?
«Esatto. Perché gli hanno passato le carte. Nel mio libro alle pagine 130-131 elenco i personaggi di Bonini e i corrispondenti reali».
Lei, nel suo libro, scrive: «Suburra per i non addetti ai lavori e appassionati del genere è un romanzo, ma letto da chi ha un minimo di conoscenza delle carte processuali sembrerebbe essere l' anticipazione geniale di un' inchiesta (Mafia Capitale) e la riproduzione servile di un teorema lanciato da l' Espresso [...]. La prima impressione è quella di una diretta conoscenza delle carte processuali dell' inchiesta "Mondo di mezzo" che almeno sino al 2 dicembre 2014 avrebbero dovuto essere coperte dal segreto istruttorio».«Bene. Di fronte a questa clamorosa fuga di notizie c' è mai stata un' inchiesta? No».
Ormai ci siamo abituati al fatto che le carte delle inchieste arrivino alla stampa
«Ma non è tanto normale che 10 personaggi appaiano in un libro e poi divengano un anno e mezzo dopo protagonisti di una inchiesta, abbia pazienza».
SALVATORE BUZZI A NON E' L'ARENA
Nel corso dell' intervista radiofonica, Buzzi fa più volte riferimento agli articoli di Giacomo Amadori usciti sulla Verità, invita ripetutamente gli ascoltatori a leggerli. Tra le altre cose, Buzzi rimanda a un passaggio dell' intervista che Luca Palamara ha rilasciato al nostro vicedirettore.
Quello in cui Palamara spiega di avere «incontrato parlamentari o ministri insieme con l' ex procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, in occasioni conviviali, come pranzi e cene privati». Nella stessa conversazione, Palamara racconta anche che «in pranzi o cene» lui e Pignatone incontrarono giornalisti, «anche direttori di importanti testate giornalistiche e i loro inviati», e in quelle occasioni si parlò «anche di inchieste in corso».
SALVATORE BUZZI VS ALFONSO SABELLA A NON E' L'ARENA
In quelle cene o pranzi si parlò anche di Mafia Capitale secondo lei?
«Non so se esattamente in quelle cene o quei pranzi o da qualche altra parte. Però mi sembra proprio che ci sia un nesso diretto. Le dico questo: di fare 6 al Superenalotto c' è una possibilità su 622 milioni. Quante possibilità ci sono di individuare esattamente 10 protagonisti di Mafia Capitale? È impossibile. Bonini ci deve dare una spiegazione. Dovremmo anche sapere perché non ci siano state inchieste visto che parliamo di reati gravi...».
suburra 2 3
[...] Lei ha sempre detto di essere un uomo di sinistra. Dopo tutto quello che è successo, dopo aver visto lo «spettacolo desolante» (così scrive nel suo libro) del Pd, si sente ancora di sinistra?
«Nel mio intimo sono di sinistra. La cooperativa era di sinistra. La differenza tra il mio stipendio e quello di un operaio era di 4 volte. Eravamo comunisti davvero, non per finta».
salvatore buzzi foto di bacco (1)
Quanto guadagnava?
«3.600 euro al mese».
E non si è mai messo in tasca niente...
«No. Anche nella sentenza più ostile nei miei confronti, quella in cui si parla di mafia, viene escluso che ci sia stato arricchimento personale». [...]
Della sinistra politica, dei partiti di sinistra, che cosa pensa?
«Ma chi li vota più, chi li vota più, tutta gentaglia... Guardi io voterò solo partito radicale. E mi pento di non aver mai finanziato il partito radicale».
Si pente di aver fatto le campagne elettorali per il Pd?
SALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONI
«Massì. Gentaccia. A me, uomo di sinistra, mi arrestano con quel teorema sbagliato di Pignatone... Possiamo ammettere che un procuratore possa anche sbagliare? Arrestano Buzzi, arrestano Carminati e parlano della cooperativa di destra... [...] Ma nessuno è andato dal procuratore a dirgli: guarda che questa non è una cooperativa di destra? Perché un procuratore può pure sbagliare».
Quindi lei dice che l' hanno fatta passare per uno di destra per tenere fuori il Pd?
carlo bonini
«Esatto. Nel libro scrivo che mi aspettavo una difesa da parte di Legacoop o del Pd o Sel ma non avvenne niente di tutto questo, anzi il segretario del Pd romano, Lionello Cosentino, fu fatto dimettere e al suo posto nominato Matteo Orfini, al fine di estirpare il marcio che c' era nel partito. E dove va Orfini a fare l' assemblea per rigenerare il Pd? Presso la Cae, Città dell' Altra economia a Testaccio, una realtà creata dal mafioso Buzzi e di cui ero ancora formalmente il vicepresidente. In quell' occasione Orfini ringraziò Pignatone per aver liberato Roma dalla mafia.
Io lo conoscevo, Orfini».
CARMINATI
È anche quello che disse: il Pd non c' entra con Mafia Capitale. In ogni caso ci fu la gara a prendere le distanze da lei.
«Bastava che avessero avuto la schiena dritta e dicessero: guardi, procuratore, questo avrà pure corrotto ma non c' entra niente con Alemanno e Carminati. Il procuratore può sbagliare, ma se poi tutti gli vanno dietro...».
buzzi e marino
Hanno voluto farla passare per uno di destra per lavarsi la coscienza?
«Guardi, io tra tanti giornalisti apprezzo molto Giacomo Amadori. Andate a rileggere quello che ha scritto Amadori ieri e nei giorni precedenti, sul caso Palamara». [...]
Che cosa pensa della vicenda che coinvolge Palamara?
«Palamara mi è simpaticissimo, lo vorrei conoscere perché mi è proprio simpatico. A lui è successo quello che è accaduto a me. Chi lo conosce, oggi, Palamara?
Non lo conosce più nessuno».
A lei è capitato così? Prima tutti la conoscevano e tutti le chiedevano favori, poi sono spariti?
palamara
«Certo. Glielo ripeto. Orfini il 4 dicembre va alla città dell' Altra economia creata da me, Buzzi Salvatore. Ero ancora vicepresidente della Cae, e dice ringraziamo Pignatone che ha liberato Roma dalla mafia. Ma come, Orfini, non ti ricordi chi sono io?
Chi ti ha finanziato le campagne elettorali? O te lo sei scordato? [...] Orfini è dalemiano, io sono sempre stato nel Pd, dalemiano poi bersaniano. Mi conosceva... Vorrei fare un confronto con Orfini. Ancora mi deve chiudere scusa, intanto perché non c' era la mafia, e poi perché non ero di destra. Però un mio amico mi ha fatto notare che quelli che hanno parlato in mia difesa sono tutti di destra, mentre quelli di sinistra... Tutti afoni. Succede pure questo».
CARMINATI
SALVATORE BUZZI OMICIDA SULL UNITA DEL 1980
intervento di carlo bonini foto di bacco
SALVATORE BUZZI - LUCIANO CASAMONICA - GIANNI ALEMANNO SALVATORE BUZZI - GIULIANO POLETTI anche simona bonafe alla coop di buzzi SALVATORE BUZZI salvatore buzzi con il quarto stato alle spalle