Marco Cremonesi per “il Corriere della sera”
Salvini e Mattarella
«Fascismo, Di Maio... Sono entrato in modalità zen. Mi sono impegnato a non rispondere alle polemiche, le lascio volentieri agli altri...». Matteo Salvini lo dice perché è assolutamente vero. Di suo, non ha intenzione di aggiungere una sola sillaba alla tensione che si è accesa nel governo, interrotta soltanto dalle provvidenziali festività e dal viaggio in Cina del premier Conte. E al netto dei preoccupanti sviluppi del caso Siri, che lui difende con assoluta determinazione, tutto desidera tranne che una crisi non controllata: «I cuochi bravi non fanno impazzire la maionese» cesella un leghista per spiegarne lo stato d'animo.
salvini mattarella
Non certo prima delle Europee, ma probabilmente nemmeno dopo. E coloro che parlano «di un governo sostenuto da Forza Italia, Fratelli d'Italia e chissà chi, sono matti». E il fatto che ci sia qualcuno che rilanci l'ipotesi «dimostra che non conosce Matteo. Mai si presenterebbe a fare il premier senza passare dalle elezioni». E certamente «non intende risparmiare ai 5 Stelle la fatica di mettere insieme la prossima manovra».
In ogni caso, il leader leghista anche quest'anno non rinuncia a far slittare il senso del 25 Aprile e inizia da Corleone come simbolo di liberazione dalle mafie. In realtà, non ha mai partecipato alle manifestazioni: in passato aveva proclamato la «liberazione dalla dittatura di questa Europa».
salvini mattarella
Sempre additando il monopolio «rosso» della festa, così come anche quest'anno. Il primo post di giornata è di commento agli striscioni degli antagonisti: «Salvini fascista sei il primo della lista. Questo il 25 aprile di alcuni comunisti dei centri sociali milanesi. Bacioni anche a voi». L'assenza dalle manifestazioni ufficiali è stata criticata dal presidente della Camera Roberto Fico e dal vicepresidente del Csm David Ermini. E poi dal segretario della Cgil, Maurizio Landini e da alcuni sindaci pd, tra cui quello di Milano, Beppe Sala. Ma appunto, Salvini è entrato in fase zen.
Neppure ha risposto a Luigi Di Maio che lo ha stuzzicato su un altro tema a lui caro: «La nostra presenza nel governo - ha detto il capo stellato - serve ad arginare alcuni atteggiamenti che non considero accettabili. Va bene la legittima difesa, ma se qualcuno presenta la legge perché vuole far proliferare la vendita di armi, io non mando mio figlio per strada».
salvini mattarella
Salvini si era limitato a ricordare di attendere «a ore» la firma del capo dello Stato alla legge approvata il mese scorso dal Parlamento. Che potrebbe arrivare oggi. Sergio Mattarella certamente darà il via libera, anche se si è preso tutto il tempo necessario per esaminare il pur sintetico provvedimento: alcuni passaggi non sono propriamente in sintonia con la sua cultura giuridica, e dunque la norma sarà accompagnata da una lettera in cui il capo dello Stato chiederà alcuni chiarimenti .