• Dagospia

    PER SALVINI IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE - L'ANALISI DI ORSINA: "PROSCIUGATOSI IL FLUSSO MIGRATORIO, CON GRAN PARTE DEL LAVORO FATTO DA MINNITI, A SALVINI RESTA L'ECONOMIA. ED È POSSIBILE IPOTIZZARE CHE EGLI ABBIA APERTO LA CRISI PERCHÉ NON PUÒ PERMETTERSI COMPROMESSI SULLA LEGGE DI BILANCIO 2020. NON ABBASSARE LA PRESSIONE FISCALE SIGNIFICHEREBBE FERMARSI. SE RIESCE A PORTARE IL PAESE AL VOTO E A VINCERE POI DOVRA'..."


     
    Guarda la fotogallery

     

     

    Giovanni Orsina per “la Stampa”

     

    Guglielmo Ferrero Guglielmo Ferrero matteo salvini balla al papeete matteo salvini balla al papeete

    «Chi si ferma è perduto». Lo ha detto Mussolini nel 1938, lo ha ripetuto Salvini nella primavera dell'anno scorso, ma più in generale può esser considerato il motto di tutte quelle forze politiche che Guglielmo Ferrero — un grande e colpevolmente dimenticato intellettuale del Novecento, torinese d'adozione — chiamava «rivoluzionarie». Intendendo segnalare, con quest'aggettivo, che quei movimenti non potevano appoggiarsi a una solida fonte di legittimazione politica, e per dare un senso alla propria esistenza erano allora costretti, incessantemente, a fare.

    giovanni orsina giovanni orsina

     

    MATTEO SALVINI ME NE FREGO MATTEO SALVINI ME NE FREGO

    Sia ben chiaro: scrivere i nomi di Mussolini e Salvini nella stessa frase non ha in alcun modo Io scopo di accreditare lo stucchevole allarme sul pericolo fascista che accompagna la Repubblica fin dalla sua nascita, ha potentemente contribuito ad avvelenarla per decenni, e da ultimo ha reso ancor più deprimente il nostro già pessimo dibattito pubblico. Il punto mi pare un altro, e se possibile è ancora più grave: i partiti sono così destrutturati, le istituzioni così deboli, e gli elettori così volubili, che vince soltanto chi, con un'iniziativa dopo l'altra, riesca a restare costantemente al centro dell'attenzione. Poiché non si danno più le condizioni storiche per costruire una sia pur precaria legittimità, insomma, prevalgono soltanto i «rivoluzionari». Come Salvini.

    matteo salvini pollice verso a renzi matteo salvini pollice verso a renzi

     

    Ma per tanti versi anche come Renzi, il cui attivismo frenetico, quand'era sulla cresta dell'onda, aveva poco da invidiare a quello del leader leghista. Aprendo la crisi di governo, Salvini cerca di costruire le condizioni perché la sua rivoluzione prosegua. Il terreno principale del fare salviniano -l'immigrazione - si va restringendo ormai da mesi. La questione migratoria sarebbe già da tempo ai margini del dibattito pubblico, anzi, se gli avversari del ministro dell'Interno non l'avessero più volte riportata sotto i riflettori con una serie di iniziative da manuale di autolesionismo politico (capitolo secondo).

     

    MATTEO SALVINI E MATTEO RENZI MATTEO SALVINI E MATTEO RENZI

    Prosciugatosi il flusso migratorio, come nuova sfida del fare a Salvini resta l'economia. Ed è possibile ipotizzare che egli abbia aperto la crisi soprattutto perché non può permettersi compromessi sulla legge di bilancio 2020. Non abbassare con quella legge la pressione fiscale significherebbe fermarsi, infatti - e fermarsi, come da premesse, esser perduti. Vedremo nei prossimi giorni quale sarà l'esito di questa tempesta di mezzo agosto.

    SALVINI MIGRANTI SALVINI MIGRANTI

     

    Per il momento possiamo trarre due conclusioni. Sull'immigrazione, innanzitutto, il leader della Lega ha avuto vita relativamente facile. Se non altro perché buona parte del lavoro era già stata fatta dal suo predecessore Marco Minniti, ma non rivendicata dal Partito democratico - come da manuale di autolesionismo politico (capitolo primo). Il terreno economico è molto più difficile. E per muovercisi non sarà sufficiente eliminare i vincoli politici nazionali conquistando una solida e compatta maggioranza parlamentare: bisognerà vedersela un po' con l'Europa, ma soprattutto coi mercati finanziari.

    toninelli di maio aereo di stato toninelli di maio aereo di stato

     

    Pachidermi ben più coriacei di Di Maio e Toninelli. Chi si ferma sarà magari perduto, in secondo luogo, ma chi non si ferma si stanca, commette errori, e viene rapidamente a nausea agli elettori. Da quando è diventato segretario della Lega, quasi sei anni fa, Salvini ha fatto una vita impossibile, e ne mostra i segni. Se riuscirà a portare il Paese al voto, a vincerlo e ad afferrare saldamente il potere -tutti passaggi tutt'altro che scontati -, dovrà dare prova di saper anche cambiare passo. Da rivoluzionario, dovrà trasformarsi in amministratore. Non sarà affatto facile.

    matteo salvini al senato matteo salvini al senato matteo salvini a cervia matteo salvini a cervia matteo salvini in spiaggia a milano marittima 7 matteo salvini in spiaggia a milano marittima 7 papeete su le mani per salvini deejay papeete su le mani per salvini deejay matteo salvini al papeete matteo salvini al papeete EUROPE THE FINAL COUNTDOWN EUROPE THE FINAL COUNTDOWN MATTEO SALVINI TOMMASO CERNO MATTEO SALVINI TOMMASO CERNO sabaudia, l'oasi di kufra, lo stabilimento dove sarebbe dovuto partire il tour estivo di matteo salvini 2 sabaudia, l'oasi di kufra, lo stabilimento dove sarebbe dovuto partire il tour estivo di matteo salvini 2 MATTEO SALVINI ANGELA MERKEL LUIGI DI MAIO IN IO TI SPREADDO IN DUE MATTEO SALVINI ANGELA MERKEL LUIGI DI MAIO IN IO TI SPREADDO IN DUE matteo salvini a sabaudia 29 matteo salvini a sabaudia 29 matteo salvini sale in macchina matteo salvini sale in macchina matteo salvini a sabaudia 21 matteo salvini a sabaudia 21

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport