Luca Fazzo per “il Giornale”
il post cancellato
«Sfruttatori». «Schiavisti». È costato cara a una coppia di gelatai bolognesi l'annuncio con cui cercavano personale per il loro negozio. Sepolti da una valanga di insulti e di minacce, ai due coniugi non è restato altro da fare che arrendersi. Hanno cancellato il post, hanno chiesto scusa, si sono coperti il capo di cenere.
Non è bastato. Sui social continua a piovergli addosso di tutto, inviti al boicottaggio compresi. L'arrivo della bella stagione, periodo d'oro per ogni gelataio, rischia di trasformarsi in un incubo.
la cremeria san francesco a bologna 2
La loro colpa? Nel loro annuncio hanno suggerito ai candidati a presentarsi senza sventolare subito le loro pretese economiche. «Ricordate, ai miei tempi prima di chiedere "quanto prendo?" si faceva una prova e poi si discuteva di soldi. Vi consiglio lo stesso approccio».
Puro buon senso, verrebbe da dire: fatevi conoscere, dimostrate di avere buona volontà, e poi sarà tutto più facile. Invece le cateratte dell'indignazione popolare si sono aperte su Barbara, su Renato e sulla «Cremeria San Francesco», il locale che da sedici anni, con orgoglio e successo, gestiscono nel centro di Bologna. Prima hanno provato in qualche modo a ribattere, poi hanno minacciato querele.
la cremeria san francesco a bologna 1
Finché, disperati, hanno dovuto pubblicare una rettifica degna di peggior causa: «abbiamo scritto un post di corsa e senza badare al fatto che potesse essere fraintendibile», «abbiamo scelto le parole sbagliate», «ci spiace che qualcuno possa essersi sentito offeso dai toni del post».
Risultato: altre centinaia di commenti carichi di odio: «vorrei ordinare una coppetta al gusto lacrime e cavoli amari», «fate schifo», «la toppa è peggio del buco».
E via di questo passo, in una di quelle tempeste di fango contro le quali non c'è rimedio. «Mi occupo di sfruttamento nel mondo del lavoro - scrive una blogger - da così tanto tempo che ormai subodoro da lontano un annuncio che nasconde condizioni poco cristalline».
la cremeria san francesco a bologna 3
Invano i due poveretti cercano di spiegare, di rivendicare di avere sempre pagato contributi, straordinari, premi di produzione. Ormai il disastro è irreparabile. «Non era fraintendibile. Era proprio una porcata immonda». «Vergognatevi, ladri! Schifosi ladri». «Spero falliate (male)»… E solo per avere dato (gratis) un consiglio a qualunque ragazzo o adulto in cerca di lavoro: entrare chiedendo «quanto mi date» non è il biglietto da visita più convincente.
gelato
«Non so più cosa fare - racconta Barbara - mi arrivano messaggi anche sul cellulare, "bastarda", "devi morire". Siamo qui da sedici anni, siamo una impresa familiare, e solo noi sappiamo come è difficile trovare le persone giuste, quello che non se ne va a metà stagione lasciandoti nei guai.
Per questo mi piace parlare con loro, capirli, e solo alla fine si parla di soldi. Mi affido all'intuito, non alle pretese. E adesso mi stanno massacrando. Ci abbiamo messo anni a avere quelle stelline sui social, adesso è tutto distrutto». E le si spezza la voce.