andrea scanzi giorgia meloni
Gabriele Laganà per www.ilgiornale.it
Chi di spada ferisce di spada perisce. Questo antico proverbio si adatta bene a quanto compiuto nelle scorse da Andrea Scanzi, giornalista, scrittore, autore e interprete teatrale, runner, biker e sommelier, come si legge dalle informazioni presenti nella sua pagina Facebook.
Il giornalista, mai tenero con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, aveva trovato un nuovo modo per andare all’attacco della leader di Fdi, partito sempre più apprezzato dagli elettori, almeno stando a tutti i sondaggi commissionati di recente. Nel mirino di Scanzi questa volta finiscono i fan sui social della Meloni.
Pensando di avere in mano una notizia clamorosa capace di sovvertire gli equilibri politici, il giornalista non ci ha pensato su ed ha pubblicato su Facebook un post breve ma piuttosto pesante: "Premesso che (da anni) Twitter è più inutile di Gasparri, diciamo che questo dato mi stupisce quanto uno scudetto della Juve. Anche perché, a differenza degli ultrà fascio-sovranisto-cazzari, io non guardo i porri ma Report. E certi dubbi lì avevo già". In sole tre piccole frasi, il giornalista è riuscito ad attaccare un suo collega, un esponente politico (oltre a tutti quelli dell'area sovranista), una squadra di calcio e un’azienda. Difficile fare di più.
ANDREA SCANZI MODELLO PARTE II
Ma a cosa si riferiva il giornalista? Scanzi ha rispolverato una "analisi" di Report sui presunti finti followers che Giorgia Meloni avrebbe su Twitter. Nel messaggio, infatti, oltre al testo è presente uno screenshot del sito sparktoro.com che indica come la leader di Fdi abbia il 52,2% di followers giudicati "fake". E qui ci sarebbe già da discutere. Già un anno fa, la stessa Meloni aveva smontato l’inchiesta televisiva, partendo da un dato tanto semplice quanto importante: i programmi che permettono di individuare i cosiddetti "fake followers" conteggiano come finti anche utenti che usano poco il social.
GIORGIA MELONI
Questo accade perché, magari, con il tempo persone "vere" perdono interesse per la piattaforma o la usano solo per informarsi. Questi soggetti, pur esistendo davvero, possono essere rilevati conteggiati come "fake".
ANDREA SCANZI
Ma Scanzi ha compiuto un clamoroso autogol. Se si prova a usare lo stesso strumento per analizzare il suo profilo si scopre qualcosa di clamoroso: su Twitter l’accusatore ha più account "fake" della Meloni. In termini percentuali il giornalista batte la leader di Fdi 56 a 52,2. Scanzi forse questo non lo sa o forse preferisce non saperlo.
giorgia meloni al quirinale per le consultazioni 1