silvio berlusconi e domenico scilipoti il re dei peones
1. LGBT, SCILIPOTI ISGRO’ (FI): “PIERLUIGI DIACO DOVREBBE SPIEGARE SU RTL 102.5 CHE GAY PRIDE E’ “OSCENA CARNEVALATA””
“Lo svolgimento del Gay Pride, nei pressi del Santuario di Pompei, è un fatto irrispettoso nei riguardi della maggioranza del paese che si riconosce nei valori cristiani. E' opportuna una forma di riparazione, come il rosario o una liturgia penitenziale, davanti ad una offesa ai valori cristiani che siamo chiamati a difendere anche in pubblico.
LUIGI DI MAIO PIERLUIGI DIACO
Una rumorosa minoranza, come quella Lgbt, non può dettare l' agenda della politica e della società, come sin qui avvenuto con tali “carnevalate oscene”, travisando l' anormalità per normalità. Il giornalista di RTL 102.5, Pierluigi Diaco, dovrebbe dedicare il suo tempo a spiegare tutto ciò agli 8.483.000 very normal people italiani che ascoltano ogni giorno l’emittente”. Lo dichiara in una nota il presidente di Unione Cristiana ed esponente di Forza Italia, Scilipoti Isgrò.
pierluigi diaco
2. SCILIPOTI SI APPELLA A SALVINI CONTRO NETFLIX ED RTL 102.5: «ESALTANO LA CULTURA DELL’ANORMALITÀ»
Il senatore Domenico Scilipoti Isgrò (Forza Italia) ha diffuso una nota stampa con cui insultare i partecipanti del Milano Pride e le aziende che lo hanno supportato. Ostentando la sua consueta violenza verbale, dichiara:
È inaccettabile l’iniziativa della piattaforma Netflix, seguita da 125 milioni di persone nel mondo, di installare cartelloni per pubblicizzare il gay pride che si è svolto a Milano. Tutto ciò avviene dopo lo spot di RTL 102.5, radio seguita da 8.483.000 very normal people italiani, volto a sottolineare la normalità del decreto Cirinnà che viola l’articolo 29 della Costituzione e la sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale. I media fermino quindi l’esaltazione e la cultura dell’anormalità imposta da una ristretta lobby alla maggioranza degli italiani e il governo esprima una posizione chiara sulla tematica Lgbt.
domenico scilipoti
Curioso è come l'esponente che Forza Italia aquistò da Di Pietro (nonché fondatore di un'associazione chiamata "Italia cristiana") si lanci nel sostenere che le unioni civili violino un articolo che secondo la Consulta non è di impedimento neppure per l'introduzione del matrimonio egualitario.
3. LA SECONDA VITA DI SCILIPOTI (ISGRÒ)
David Allegranti per www.ilfoglio.it del 15 marzo 2016
monica cirinna vincenzo spadafora gay pride pompei
Di colpo, Domenico Scilipoti si fece Isgrò. Aggiunse un cognome al cognome. “Non ho cambiato nome ma è il cognome di papà. L’ho fatto aggiungere, ma non per cambiare immagine”, disse a ottobre Scilipoti Isgrò a La Zanzara, trasmissione di cui a lungo è stato frequentatore e incursionista, salvo poi parteciparvi più di rado, con l’aria di chi ormai s’è dato un contegno, un tono.
scilipoti consiglio nazionale forza italia foto lapresse
Quel doppio cognome è comunque una svolta esistenziale nel percorso del senatore ex dipietrista, poi berlusconiano. E' un momento epifanico, ne testimonia il travaglio interiore, il passaggio da macchietta a riserva della Repubblica. Era sguaiato alla Camera, con l’occhietto rivolto sempre al cronista al quale regalare una boutade buona per un titolo; adesso che sta al Senato – dimagrito, con gli occhiali dalla montatura spessa da intellò – cammina con passo sicuro, insomma da statista. Scilipoti Isgrò ora trasmette, che dico!, trasuda, che dico!, gronda istituzione.
BERLUSCONI E SCILIPOTI IN SENATO PER LA FIDUCIA AL GOVERNO LETTA FOTO LAPRESSE
Ogni volta che prendeva parola alla Camera s’alzava il coro “monnezza, monnezza”, al Senato invece sono più autoriali in certe sottolineature, comunque presenti, come si capisce anche dai richiami della presidenza ai colleghi che borbottano e commentano quando Scilipoti Isgrò prende parola e interviene sulle unioni civili, con la Bibbia in mano in qualità di “uomo di scienza, avendo esercitato la professione di medico specializzato in ginecologia e ostetricia, ma anche e soprattutto di uomo di fede cristiana”.
gay pride pompei
Da luminare cattolico dunque, Scilipoti Isgrò ha letto in aula alcuni passi della Bibbia che paiono proprio fatti apposta per silurare il ddl Cirinnà: “La donna non si vestirà da uomo e l’uomo non si vestirà da donna, poiché il Signore tuo Dio detesta chiunque fa tali cose. Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna, è cosa abominevole. Non rendetevi impuri con nessuna di tali pratiche poiché con tutte queste cose si sono rese impure le Nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. Chiunque praticherà qualcuna di queste abominazioni, ogni persona che le commetterà, sarà eliminata dal suo popolo”.
SCILIPOTI E IL MANIFESTO SULLA MORTE DELLA DEMOCRAZIA
E questa era tratta dal Levitico. Poi il senatore Scilipoti Isgrò, già segretario politico nazionale del Movimento di Responsabilità Nazionale (MRN), ha aperto la Prima lettera ai Corinzi e ha letto. “Non v’ingannate; né i fornicatori, né adùlteri, né effeminati, né gli omosessuali (Scilipoti Isgrò dice uomosessuali, ndr), né ladri, né avari, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio”.
Dunque, l’argomentazione finale: “Non c’è moglie senza marito e non c’è marito senza moglie. E, soprattutto, non c’è vita senza entrambi i sessi”, ha detto il senatore di Forza Italia, una vita spesa in difesa della famiglia tradizionale. “Una madre surrogata non è madre, neanche ai gatti e cani si tolgono i cuccioli. I cristiani devono essere uniti in difesa della famiglia indipendentemente dalla loro appartenenza politica”.
I fan di Scilipoti
Per la verità, queste erano cose che Scilipoti diceva già quando ancora non era Isgrò, a La Zanzara, seppur con tono più sguaiato: “Se passasse il matrimonio gay si potrebbe rischiare l’estinzione degli esseri umani, della specie”, diceva parlando con Giuseppe Cruciani e David Parenzo, in un crescendo di argomentazioni. “Io ho il coraggio di dire che la famiglia è composta da uomo e donna e la difenderò fino alla morte!”.
santuario di pompei
E fino alla morte, Scilipoti non ancora Isgrò s’era lanciato, poco tempo prima, contro Rosario Crocetta e contro l’Udc, che in Sicilia lo sostiene: “È grave che un partito come l’Udc, che si dice di ispirazione cattolica, si allei in Sicilia con un uomo come Crocetta, del quale, sia chiaro, non ho nulla da dire sul piano personale, ma che dal punto di vista cattolico teorizza e propaganda quelle pratiche che le Sacre Scritture e il Vangelo, San Paolo in primis, bollano come pratiche sodomitiche contro natura”. E non è cosa buona e giusta.
gay pride pompei davanti al santuario TOMMASI SCILIPOTI SARA TOMMASI NEL SUO INTERVENTO ALLA CONFERENZA DI SCILIPOTI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI TOMMASI SCILIPOTI