Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
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È tempo di non meravigliarsi più dell' Atalanta. Aveva solo bisogno di abituarsi alla qualità degli altri. Ha pagato molto all' inizio, come chi si sente scoperto nella sua stessa invenzione, poi è passata di sorpresa in sorpresa.
L' Atalanta è un attore sconosciuto, nessuno in Europa difende con una linea a tre, nessuno ha tre sovrapposizioni possibili sulle fasce. In sostanza nessuno, nemmeno il City, ha capito bene come prenderla. Così sono tre su quattro le italiane che passano. Sorprende che l' unica a uscire sia la squadra in testa alla classifica. Bisogna nel frattempo usare molta prudenza nel giudicare l' esonero di Ancelotti. Non è il classico caso di un calcio primitivo e scollegato dalla realtà.
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Quando una squadra ha una pessima classifica e non trova da tempo il suo gioco, il primo responsabile è sempre l' allenatore. Il controcanto sta nell' esonero la sera stessa in cui il Napoli passa il turno, ma il girone del Napoli era poca cosa, passarlo è un bene, non un talismano contro la pochezza del resto.
L' errore di Ancelotti è stato cambiare troppe volte formazione, cercare nuovi ruoli per tutti. È la cosa che più detestano i giocatori, perché cambiare significa rendere meno e rendere meno significa non poter chiedere aumenti di stipendio. Qui ha cominciato a rompersi il rapporto con la squadra.
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Quando la società ne ha chiesto conto e ha indetto il ritiro, la corda si è spezzata. Ancelotti non è stato in grado di convincere la squadra ad accettare, è mancato nel suo ruolo di guida. Negli spogliatoi alcuni giocatori anziani sono quasi arrivati alle mani con il figlio di De Laurentiis. Questa è stata l' ultima goccia irreparabile.
Oggi alle sue spalle Ancelotti lascia una squadra in pessima classifica, 24 giocatori con centinaia di migliaia di euro di multe personali, titolari che non giocano più (Allan, Insigne, Goulham), giovani in difficoltà (Ruiz, Elmas, Lozano), vecchi che si isolano (Callejon e Mertens), un rapporto finito tra squadra e società. De Laurentiis qualcosa ha sbagliato, ma i danni fatti da Ancelotti restano e sono di sostanza.
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