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    “L'ITALIA GIOCA BENE E LO FA IN UN MODO QUASI SCONOSCIUTO PER GLI ALTRI. NESSUNO PUO’ SOTTOVALUTARCI” - DOPO LA VITTORIA IN AMICHEVOLE CONTRO LA REPUBBLICA CECA (4-0), MARIO SCONCERTI VA IN BRODO DI GIUGGIOLE: “È STATO FATTO UN BELLISSIMO LAVORO. CI SONO STATE NAZIONALI PIÙ FORTI, QUESTA È LA PRIMA SENZA I BLOCCHI DELLE GRANDI SQUADRE. QUATTRO-CINQUE GIOCATORI DEI NOSTRI HANNO LA QUALITÀ PERDUTA DEI BREVILINEI IN UN MONDO CHE GIOCA TUTTO ALLA STESSA MANIERA…”


     
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    Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

     

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    La squadra è pronta, completa, matura. Ha voglia di mostrarsi. Conta poco la partita di ieri, ma conta molto la facilità con cui l' Italia ha dominato. Il migliore è stato Insigne, il più importante Jorginho, ormai tra i migliori d' Europa. È cresciuto tanto Berardi. L' Italia gioca bene e gioca in un modo quasi sconosciuto per gli altri, perché pressa senza scoprirsi, aspetta il contropiede. Ma lo gioca ad arte, tutto di prima e con una qualità di esecuzione altissima. Allora abbiamo già vinto?

     

    Chiaramente no, ma parteciperemo, saremo attivi, nessuno potrà sottovalutare l' Italia.

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    Perché gioca bene. Ha idee e ha le capacità per gestirle. Queste non sono considerazioni sulla partita di ieri, sono note che concludono un periodo di costruzione lungo tre anni.

    È stato fatto un bellissimo lavoro. Ci sono state Nazionali più forti, questa è la prima senza i blocchi delle grandi squadre, è un affresco messo insieme con mille soffi di pittura diversa. Direi che è la prima bella squadra italiana da quando all' alba del duemila il 65% dei nostri giocatori ha cominciato ad arrivare dall' estero.

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     Cosa questo varrà lo sapremo entro un mese. A oggi siamo stati molto più forti di avversari che ci erano naturalmente inferiori. Ora cominciano le partite vere. Ci arriviamo con curiosità, la nostra differenza è netta, abbiamo aggiornato il contropiede al miglior calcio di oggi. Questo capita nel momento giusto perché tutti oggi si lasciano spazio alle spalle.

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    E perché quattro-cinque giocatori dei nostri hanno la qualità perduta dei brevilinei in un mondo che gioca tutto alla stessa maniera. Non penso che siamo i migliori, penso che siamo diversi. Manca un uomo guida ma anche quello è un problema forse superato. In una squadra mosaico il grande leader a volte diventa una parola in più. Benvenuto a Raspadori. Il suo arrivo all' ultimo minuto dimostra la diversità della gestione di Mancini, che va avanti per idee più che per conseguenze del campionato. Insomma è un bel giorno per cominciare. Il resto lo capiremo.

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