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    SCONTRO FEROCE FOA-SALINI: LA MICCIA È LA MAIL DEL FINTO TRIA PER TRUFFARE LA RAI. SECRETATE E TRASMESSE ALLA PROCURA LE AUDIZIONI DEI DIRIGENTI - SALINI HA RACCONTATO COME DAVANTI ALLA MAIL DEL FINTO TRIA CHE CHIEDEVA 1,5 MILIONI IL PRESIDENTE È ANDATO DA LUI PER ''CALDEGGIARE L' INIZIATIVA'' CHE ''IO HO GIUDICATO FOLLE'', AVVIANDO SUBITO LE OPPORTUNE VERIFICHE


     
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    Giovanna Vitale per “la Repubblica

    fabrizio salini marcello foa fabrizio salini marcello foa

     

    Che il presidente e l' amministratore delegato della Rai non si parlassero quasi più, limitando i rapporti a mera cortesia istituzionale, è noto da tempo.

    Ma Marcello Foa e Fabrizio Salini sono arrivati addirittura a contraddirsi, fornendo due versioni diverse sulla vicenda della finta mail spedita lo scorso aprile a Foa da un sedicente Giovanni Tria (all' epoca ministro dell' Economia) con la richiesta al servizio pubblico di finanziare con un miolione e mezzo di euro un progetto all' estero. Una tentata truffa telematica che i due dirigenti, auditi ieri in commissione Vigilanza, hanno ricostruito in modo opposto, lasciando allibiti i parlamentari presenti.

     

    La prova plastica, semmai ce ne fosse bisogno, del caos che regna in Viale Mazzini. Paralizzata dall' incomunicabilità fra i vertici, ostaggio dei veti incrociati fra alleati di governo, in attesa dell' attuazione di un piano industriale sempre più somigliante a Godot: in mattinata sono stati il dg Alberto Matassino e il direttore Trasformation Officer Pietro Gaffuri ad annunciare in cda che la nuova organizzazione non riuscirà ad entrare in vigore prima dell' autunno 2020.

     

    MARCELLO FOA FABRIZIO SALINI 1 MARCELLO FOA FABRIZIO SALINI 1

    Quasi un altro anno nel limbo. Preludio di un flop che rischia di indebolire ancora di più il manager voluto dai 5 Stelle. Il quale, mentre la barca affonda, è in partenza per due settimane di vacanza in Giappone. Di nomine se ne riparlerà a gennaio inoltrato.

     

    Un pasticcio aggravato dal mistero della falsa mail firmata Tria. Che la doppia audizione in Vigilanza, entrambe sono state secretate e poi trasmesse in Procura, ha finito per infittire. E dire che Foa in Parlamento non doveva neanche andarci. L' invito del forzista Alberto Barachini - rivolto a lui e non a Salini - era stato lasciato cadere. Quando però il presidente ha capito che ad andare in Vigilanza sarebbe stato l' ad, il quale ha svelato il pressing del presidente affinché la Rai versasse 1,5 milioni sul conto corrente sponsorizzato dal sedicente ministro Tria, allora anche Foa ha deciso di presentarsi.

     

    Scatenando un cortocircuito a base di versioni contrapposte.

    MARCELLO FOA FABRIZIO SALINI MARCELLO FOA FABRIZIO SALINI

    Il presidente, sentito per primo, ha infatti sostenuto di aver ricevuto la richiesta di fondi da un indirizzo mail credibile, al quale avrebbe risposto, innescando uno scambio concluso con l' invio di un recapito telefonico corrispondente a un avvocato di Ginevra, subito chiamato per stabilire un contatto diretto. Solo a quel punto il presidente è andato a parlarne all' ad. Ma davanti alle sue perplessità si sarebbe fermato. Contrariato, si è alla fine detto Foa, perché Salini non aveva voluto mandargli la relazione sui fatti preparata per la Vigilanza.

     

    Ben altra la ricostruzione dell' ad. Incalzato dai parlamentari, Salini ha smentito su tutta la linea. Non solo ha dimostrato di aver mandato a Foa la relazione, esibendo copia della ricevuta, ma rispetto alla vicenda della mail ha rivelato date e circostanze: a cominciare dal giorno in cui il presidente è andato da lui per «caldeggiare l' iniziativa» che «io ho giudicato folle», avviando subito le opportune verifiche.

     

    giovanni tria foto di bacco giovanni tria foto di bacco

    Sorpreso perché Foa aveva memorizzato sul suo smartphone il numero del fantomatico avvocato di Ginevra che chiedeva soldi per conto di Tria. E c' è di più. Dopo il burrascoso faccia faccia, Salini ha ricevuto una mail in cui «questi signori mi riferivano il contenuto del mio colloquio con il presidente». Toccherà ora alla magistratura stabilire chi mente e chi dice la verità.

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