Pino Di Blasio per https://www.quotidiano.net
alessandro profumo hensoldt
Chi sono i nostalgici che continuano a illudersi che il Tesoro metta miliardi per ricapitalizzare Mps, sfidando la Ue, la DgComp e la Bce per aiuti di Stato non consentiti? Sono ancora tanti e sono anche in posti strategici. Ma se i ripetuti allarmi non sono serviti a svegliare il board di Rocca Salimbeni e la governance politica e sindacale di Siena e della Toscana, il Governo si prepara alla 'soluzione finale', visto che su quella strutturale ci sono molti ostacoli che frenano il cammino.
montepaschi viola profumo
E' toccato a Repubblica rivelare ciò che circolava da settimane riguardo all'irritazione crescente nelle stanze del Ministero nei confronti degli amministratori del Monte. Prima le liti tra le due anime, quella governativa incarnata dalla presidente Patrizia Grieco e dalla maggioranza del cda, e quella pentastellata con l'ad Bastianini e la prima fila del management tenaci propugnatori della strategia 'stand alone' con i soldi dello Stato, che sarebbe rimasto azionista più a lungo.
PATRIZIA GRIECO
E poi il conto alla rovescia agli sgoccioli per Mps, dal rischio di un nuovo rinvio a giudizio per gli ex vertici Profumo e Viola per i presunti accantonamenti tardivi di 11,5 miliardi di crediti deteroriati (l'udienza dal gip Salvini è fissata l'8 giugno) e passando per la conclusione degli stress test a fine luglio.
Con una pagella scontata per il Monte, tra gli ultimi della classe nel credito europeo. Il Tesoro starebbe meditando di azzerare il cda del Monte e nominare manager e consiglieri più proattivi sulla soluzione strutturale. Meglio sarebbe togliere il velo e agire in prima persona, cercando le auspicate strade alternative al dissolvimento nello spezzatino e a una vendita a pezzetti a UniCredit. Banco Bpm, Poste e Mediocredito potrebbero essere validi alleati.
GUIDO BASTIANINI