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    “SE MI LASCI FARÒ DEL MALE ALLA TUA FAMIGLIA”: I MESSAGGI DI CHRISTIAN SODANO ALLA FIDANZATA DESIRÉE AMATO PRIMA DI IMPUGNARE LA PISTOLA PER UCCIDERE LA MADRE E LA SORELLA DELLA RAGAZZA -  LEI ADESSO È DISTRUTTA: “SE AVESSI PARLATO PRIMA, SE AVESSI SPIEGATO TUTTO…” - LUI INVECE “È APPARSO DISSOCIATO, NON CONSAPEVOLE DI CIÒ CHE HA FATTO. RACCONTA TUTTO COME SE FOSSE STATO SPETTATORE, NON PROTAGONISTA…”


     
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    «SE MI LASCI FARÒ DEL MALE ALLA TUA FAMIGLIA»: I MESSAGGI DI CHRISTIAN SODANO A DESIRÉE AMATO PRIMA DEGLI OMICIDI DI CISTERNA DI LATINA

     

    Da open.online - Estratti

     

    cristian sodano cristian sodano

    «Se mi lasci farò del male alla tua famiglia, ti farò provare lo stesso dolore che provo io». Questo scriveva alla sua fidanzata Christian Sodano, che ha ucciso Renée Amato e Nicoletta Zomparelli a Cisterna di Latina. Desirée Amato aveva litigato con il fidanzato che martedì ha impugnato la pistola per uccidere sua madre e sua sorella.

     

    Lei adesso è distrutta: «Se avessi parlato prima, se avessi spiegato tutto…». Lui invece «è apparso dissociato, sofferente ma non consapevole di ciò che ha fatto. Racconta tutto come se fosse stato spettatore, non protagonista», dicono i suoi avvocati Lucio Teson e Leonardo Palombi. «Si era tatuato il nome di mia nipote sul petto e non stavano insieme nemmeno da un anno», riferisce il nonno di Desirée Giovanni Zomparelli.

     

     

    CHRISTIAN SODANO, DALLA CORSA IN AUTO ALLE BUGIE AI CARABINIERI. «IL KILLER DI CISTERNA VOLEVA FUGGIRE»

    Estratto dell'articolo di Elena Ganelli, Vittorio Buongiorno per “Il Messaggero”

     

    Correva come un pazzo. Aveva appena ucciso la mamma e la sorella della sua fidanzata. Era in fuga, al volante dell'Audi A3. La pistola accanto, sul sedile, sotto al giubbotto. A metà strada tra Cisterna e Latina. Non lontano da Borgo Podgora accade l'imprevisto. Lampeggianti blu, una paletta dopo un breve inseguimento. Chiunque avrebbe pensato: è finita, hanno già scoperto tutto, mi hanno preso.

     

    cristian sodano cristian sodano

    Chiunque avrebbe alzato le mani e detto: mi arrendo. Lui no. Christian Sodano, il 27enne maresciallo della Guardia di Finanza è rimasto impassibile. L'ennesimo particolare agghiacciante di questa storia è emerso ieri dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario dopo l'interrogatorio di convalida del fermo nei confronti del militare accusato del duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli, 49 anni, e di sua figlia Renée Amato, 19.

     

    «L'indagato si è allontanato dalla scena del crimine ad alta velocità - scrive il magistrato nel provvedimento - tanto da essere fermato da una pattuglia dei carabinieri che lo hanno invitato a moderare l'andatura. Se avesse voluto prosegue si sarebbe potuto consegnare alle forze dell'ordine in quella circostanza invece di fuggire a casa».

     

    mappa della fuga di Desiree amato - ex fidanzata di cristian sodano mappa della fuga di Desiree amato - ex fidanzata di cristian sodano

    Questo particolare ha indotto il gip a ritenere concreto il pericolo di fuga e a considerare la custodia cautelare in carcere l'unica misura adeguata alla posizione dell'indagato. Fino a ieri era in isolamento a via Aspromonte a Latina, ma è stato chiesto per lui il trasferimento in un carcere adeguato a garantirne la sicurezza. La sua reazione la dice lunga anche sull'autocontrollo impressionante del militare. Aveva appena ucciso. Aveva la pistola accanto.

     

    Ma come nulla fosse, come un qualsiasi cittadino medio che cerca di evitare una multa, ha tirato fuori il tesserino e ha detto: sono un collega. I militari non potevano sapere cosa fosse appena accaduto e lo hanno lasciato andare. «Vada più piano», si sono limitati a dirgli.

     

    Cosa sperava? Di fuggire? E dove poi? Credeva forse che lo zio mettesse da parte una vita passata nell'Arma dei carabinieri e lo aiutasse? Si sbagliava. Cosa è accaduto dopo si sa già, è noto anche il suo atteggiamento impassibile all'arrivo della polizia che lo ha trovato affacciato alla finestra dell'appartamento nel quartiere Q4 di Latina. Gli agenti della Squadra mobile guidati dal vicequestore Mattia Falso hanno temuto che tirasse fuori la pistola e, fuori di sé, cominciasse a sparare. Niente affatto. […]

     

    È accusato di duplice omicidio volontario, ma non gli è stata contestata alcuna aggravante a cominciare dalla premeditazione. Questo si vedrà. La Procura vuole aspettare l'esito dell'autopsia. Ieri il medico legale dell'Università Tor Vergata ha chiesto di poter inviare la relazione finale solo dopo il week end a dimostrazione della complessità del duplice esame […]

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