Romina Marceca per "la Repubblica"
deep web
Assoldare un killer. Ma anche acquistare armi, droga o foto pedopornografiche, entrare in possesso di dati finanziari o carte di credito e account rubati. Sono solo alcuni esempi di cosa si può fare nel dark web. Ma come ci si muove, e cos'è, la parte oscura di internet?
La Rete che consultiamo tutti i giorni è solo una parte, peraltro minoritaria, del mondo digitale. Il web profondo, o deep web che dir si voglia, rappresenta al contrario il 96% dei siti in circolazione. E la stragrande maggioranza di questi non ha nulla di illegale né offre la possibilità di assoldare un sicario.
divisione di internet
Si tratta perlopiù di archivi online di aziende pubbliche e private, biblioteche, siti che non sono indicizzati dai motori di ricerca tradizionali. Per raggiungerli bisogna avere l'indirizzo esatto da inserire nel browser.
Poi c'è il web oscuro, il dark web, frazione del web profondo, al quale si accede solo con browser dedicati come Tor, acronimo di The onion router, che è anche il nome dell'architettura stessa di questo mondo.
È nato negli anni Novanta in seno al Dipartimento della difesa Usa con l'idea di proteggere le comunicazioni dei servizi segreti statunitensi e si è evoluto come strumento per i dissidenti che volevano comunicare mantenendo l'anonimato. Ma l'anonimato può essere usato da tutti e per fini molto diversi.
armi sul dark web
«Il dark web è un po' come un suk fatto di entrate nascoste e giochi di specchi, ed è difficile capire chi fa cosa - racconta Ivano Gabrielli, direttore della terza divisione del servizio della polizia postale -. Solo la competenza di investigatori, chiamati a cimentarsi ogni giorno con hacker esperti, ha evitato il peggio, andando a bloccare quella macchina messa in moto da entità che mai si sono incontrate, parlate direttamente».
dark web
Oggi è una rete dove si trova un po' di tutto: forum, supermarket di armi, di droghe, di dati rubati, di documenti e servizi illegali, come di aziende che sulla rete Tor hanno siti protetti iniziando dalla Cia e dal New York Times.
Anche qui bisogna sapere dove andare. Esistono centinaia di elenchi di siti del dark web, piccole guide ai luoghi più noti e sordidi del lato oscuro della Rete, frequentati da turisti digitali in cerca di qualche emozione o malintenzionati che vogliono comprare o vendere qualcosa.
dark web 2
Si calcola ci siano circa 65 mila indirizzi che finiscono con il suffisso ".onion", l'equivalente del ".it" o ".com", e ancora oggi alcuni sono approdi sicuri per scambiarsi informazioni in Paesi dove la libertà individuale e d'espressione non esiste.
Ma certo, è anche il luogo dove si possono acquistare numeri di carte di credito rubate, materiale pedopornografico, o l'accesso ad account rubati sui social network. Accedervi è facile anche per chi la tecnologia la conosce relativamente poco. Il browser Tor, del resto, ha anche una versione per smartphone.
dark web 4
Fra criminali veri o presunti, ci si può anche imbattere nelle pagine di chi si propone come killer e offre i suoi servizi. Ce n'è una di un sicario che vanta un passato da ex militare, con tanto di cobra sullo sfondo. «Uccido gente, anche vip e anche se hanno una guardia del corpo, rapisco e ferisco», sciorina. Si fa ovviamente pagare in bitcoin.
La criptovaluta non è l'unica moneta di scambio del dark web, ma è la preferita, perché non è facilmente tracciabile se scambiata in maniera adeguata. «Si può facilmente cadere nella rete di truffatori», spiegano dal servizio centrale della polizia postale. E questo significa in primo luogo che è molto semplice, nel lato oscuro della Rete, incontrare millantatori di ogni tipo mischiati a criminali pericolosi o a persone del tutto normali.
dark web 3 dark web e satanismo dark web 1 darknet DEEP DARK WEB dark web 5