Massimo Basile per “la Repubblica”
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«Se dovete mettervi nei guai, fatelo solo allo Chateau Marmont », disse una volta il produttore Harry Cohn. Ma se anche aveste la possibilità di spendere mille dollari a notte, o meno di 500 in questi tempi di saldi, sappiate che dovrete cercarvi un altro posto.
L' iconico "Castello sul Sunset boulevard", l' hotel a Ovest di Hollywood con la più alta concentrazione di star diventerà un club privato per pochi soci. Il proprietario André Balazs ha annunciato la trasformazione in un resort esclusivo: i membri acquisiranno quote della proprietà e potranno disporre di spazi privati, sala pranzo e maggiordomo personale.
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La trasformazione dello Chateau Marmont è la risposta alla crisi della pandemia, che ha fatto crollare gli affari, e convinto Mr Balazs a creare qualcosa di nuovo: un luogo vietato ai comuni mortali, seppure danarosi, in cui garantire silenzio, riservatezza e il lusso dell' invisibilità. Balazs inaugurerà il club all' inizio del prossimo anno, ma lo considera un test per capire se replicare lo schema in altre città. Quello di Hollywood, oltre ad essere il primo, resterà unico.
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Da quando venne inaugurato, nel 1929, da un ricco avvocato, Fred Horowitz, ispirato dallo Chateau d' Amboise, nella Loira, dove vissero Leonardo da Vinci, Caterina de Medici e Enrico II, poi trasformato in hotel nel '31, è diventato il luogo dove celebrare la felicità di Hollywood e metterne da parte i veleni.
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Stile gotico francese, finestre ad arco, torri appuntite, qui hanno vissuto Francis Scott Fitzgerald, Greta Garbo, James Dean. Qui Montgomery Clift uscì nudo in terrazzo urlando oscenità. Jim Morrison cadde dalla terrazza, o da un tetto, dipende dalle versioni, mentre non era difficile sentirsi invitare a prendere un caffè in giardino dal vicino di bungalow: Robert Plant, leader dei Led Zeppelin. Sedere al tavolo della sala riunioni poteva riservare situazioni divertenti: ai tre angoli avreste potuto trovare, a destra, Julia Roberts chiacchierare con amici, di fronte George Clooney sorseggiare un aperitivo, e a sinistra Sonny Bono ridere ad alta voce.
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Qui la destinazione è più importante del viaggio. È stato l' accesso a quello che Oriana Fallaci una volta definì «l' unico posto elegante rimasto in città». Il regista Billy Wilder, pur di non lasciare l' hotel, tutto pieno, accettò di dormire nell' anticamera della toilette delle donne, vicino alla piscina. «Camera piccola ma con sei bagni», commentò sportivamente.
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Da cui, però, si poteva essere cacciati, come capitò a Lindsay Lohan, che aveva accumulato debiti per 46 mila dollari. Vivere e morire al Marmont. Come John Belushi, nell' 82, per overdose, dentro il Bungalow 3, dopo cinque giorni di alcol e allucinogeni. O il fotografo Helmut Newton, che si schiantò nel 2004 con la sua Cadillac all' uscita dal viale.
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Decadente, ma ben saldo a terra, lo Chateau ha resistito magnificamente a cinque terremoti. Al massimo, da ora in poi vibreranno solo finestre e pareti, quando qualche star litigherà in privato, come solo loro sanno fare.
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