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    “SEI UNA LESBICA DI MERDA” – A TREVISO UNA 17ENNE FINISCE NEL MIRINO DELLA MADRE E DEL SUO NUOVO COMPAGNO DOPO IL COMING OUT – DA LI' E' INIZIATO L'INFERNO: CELLULARE SEQUESTRATO E SCARPE NASCOSTE PER EVITARE CHE USCISSE DI CASA. I PASTI? IN BALCONE, DOVE IL CIBO LE VENIVA TIRATO IN SEGNO DI SCHERNO. LA RAGAZZA HA DENUNCIATO I GENITORI CHE SONO FINITI A PROCESSO…


     
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    G.P. per “il Messaggero”

     

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    Maltrattata perché lesbica. Per di più da chi avrebbe dovuto accompagnare un'adolescente che scopre e vive l'amore a modo suo: la famiglia. È la storia di Adele, una ragazzina che a 17 anni aveva presentato una prima denuncia, e dei suoi genitori finiti a processo: la madre naturale di 47 anni e il nuovo compagno di lei di 44 anni che poi è diventato suo marito.

     

    I RAPPORTI I rapporti familiari sono sempre stati piuttosto burrascosi. Soprattutto da quando Adele frequentava le scuole medie. Il nuovo papà non sopportava la sua presenza in casa, preferendo il figlio maschio nato in un secondo momento dalla relazione con la madre della ragazzina. Viveva quasi da separata in casa, in uno stato di abbandono psicologico testimoniato anche da una delle sue insegnanti in fase d'indagine secondo cui la giovane si presentava a scuola «in disordine». Situazione degenerata quando Adele, tre anni fa, ha conosciuto una ragazza poco più grande di lei, che chiameremo Giulia.

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    Adele sapeva molto bene che quella con Giulia non era una semplice amicizia. Tanto da trovare il coraggio di non nascondere quella relazione. Ma il coming out non ha portato agli esiti sperati. Anzi. I rapporti con i genitori si sono incrinati irrimediabilmente. E per Adele è iniziato l'incubo.

     

    In un primo momento hanno cercato di dissuaderla. Poi sono passati alle maniere forti, sequestrandole il cellulare per non permetterle di sentire Giulia e nascondendole le scarpe per evitare che uscisse di casa. I pasti? In balcone, dove il cibo le veniva tirato in segno di scherno. Non solo. Dalle punizioni il passaggio alle offese è stato breve: «Sei una lesbica di m...». La cosa finisce nell'estate del 2019 con una denuncia ai carabinieri da parte della ragazza. L'altro ieri i genitori sono finiti davanti al Gup che ha concesso un rinvio perché le parti tentino di trovare un accordo transattivo.

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