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    A ORIENTE MARCO MÜLLER SI ORIENTA MEGLIO - AL FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA SI BUTTA SUL BLOCKBUSTER CINESE FENG XIAOGANG, SUI VAMPIRI DI TWILIGHT, SULLA ROMANITÀ DI VERDONE E SUI MUSCOLI DI STALLONE - IL CINEMA ITALIANO SARÀ UNA PRESENZA DEBORDANTE CON UNA VENTINA DI LUNGOMETRAGGI, CUI SI AGGIUNGONO VARI CORTI E MEDIOMETRAGGI E LA PREZZEMOLA ISABELLA FERRARI…


     
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    Franco Montini per "la Repubblica"

    marco muller all auditorium di romamarco muller all auditorium di roma

    È annunciato come una sorta di "Via col vento" cinese, il primo dei due film sorpresa che ancora mancavano a completare il cartellone del Festival del Cinema di Roma. Si tratta di "1942" di Feng Xiaogang, una storia epica sul grande esodo della popolazione cinese durante le tragiche giornate della seconda guerra mondiale. Nel film, accanto ad attori cinesi, si segnala la partecipazione di Adrien Brody, nel ruolo di un giornalista americano, e di Tim Robbins, in quello di un prete cattolico.

    sylvester stallone in bullet to the headsylvester stallone in bullet to the head

    Insomma Marco Müller non si smentisce e guarda ancora ad Oriente per arricchire il suo festival che, più che sulla presenza di personaggi e film celebrati, punta sulle scoperte e le sorprese. Ma intanto a far segnare il tutto esaurito nella vendita di biglietti per ora sono le proiezioni di "Bullet to the head", grazie alle annunciate presenze di Sylvester Stallone e Walter Hill, che sarà anche protagonista di una masterclass per il pubblico giovedi 15 novembre, del documentario "Carlo!" dedicato a Verdone e del nuovo capitolo di "Twilight".

    marco muller all auditorium di romamarco muller all auditorium di roma adrien brody nel film di Feng Xiaogangadrien brody nel film di Feng Xiaogang

    Tra i film in concorso i più attesi sono "Main dans la main" di Valérie Donzelli, la regista francese reduce dai trionfi de "La guerra è dichiarata" e un paio di pellicole in odore di scandalo: "Marfa Girl" di Larry Clark, romanzo di formazione a base di sesso, droga, rock, violenza e razzismo e "E la chiamano estate" di Paolo Franchi, protagonista una disinibita Isabella Ferrari, coinvolta in un rapporto di coppia molto particolare.

    Il cinema italiano sarà una presenza debordante nel festival con una ventina di lungometraggi, cui si aggiungono vari corti e mediometraggi. Diversi anche i film di ambientazione romana, sia nel cinema di finzione che sul versante documentari.

    robert pattinson kristen stewart breaking dawn trailer preview summitrobert pattinson kristen stewart breaking dawn trailer preview summit

    Tra i primi si segnalano "Alì ha gli occhi azzurri", opera seconda in concorso di Claudio Giovannesi, che racconta l´adolescenza nella società multietnica, attraverso la storia di Nader, un ragazzo di origine egiziana che vive ad Ostia; "La scoperta dell´alba" di Susanna Nicchiarelli, protagonista Margherita Buy, viaggio fra presente e passato sullo sfondo dell´Università La Sapienza, l´Eur e ancora la Roma sul mare di Ostia e Torvaianica. La Roma violenta e periferica è stata invece scelta da Alessandro Gassman per il suo esordio in regia con "Razzabastarda".

    di Feng Xiaogangdi Feng Xiaogang

    Il ritratto di comunità particolari presenti in città è al centro di una serie di documentari. "Ebrei a Roma" di Gianfranco Pannone che per una volta racconta questo mondo puntando sulla realtà dei nostri giorni, senza particolari riferimenti all´Olocausto; "Pezzi" di Luca Ferrari, un film che ci porta all´interno del Laurentino 38, e "Black Star" di Francesco Castellani, imperniato sulle vicende della Liberi Nantes Football, squadra di calcio composta solo da rifugiati politici.

     

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