Chiara Maffioletti per il "Corriere della Sera"
ENZO IACCHETTI MAURIZIO COSTANZO
Tra gli invitati alla serata evento in commemorazione di Maurizio Costanzo andata in onda ieri su Canale 5, a quasi un anno dalla sua morte, non poteva mancare Enzo Iacchetti. E così, ancora una volta, l’attore è entrato in quel teatro, il Parioli: «Mi si è aperto tutto il corpo, non solo il cuore. Solo che mi sembrava assurdo non trovare Maurizio: per me doveva essere lì, mi aspettavo di vederlo. Sono arrivato nel punto in cui di solito ci incontrava, dove c’era il suo studio. Ma non sono voluto entrare, non ce l’ho fatta».
Quando Costanzo è morto, lei era distrutto.
«Ho pianto per tre giorni, non riuscivo a smettere. Ci sono due persone che per me non sono davvero morte: mia madre e lui. Per partecipare a questa serata non avevo scritto sull’agenda “Maria De Filippi o Fazio”. Ma: “Costanzo”».
Ha ancora il suo numero sul cellulare?
MAURIZIO COSTANZO ENZO IACCHETTI
«Sì, alla voce “Mauri”. Lui compiva gli anni il 28 agosto, io il 31. Una volta gli dissi che anziché richiamarci due volte nel giro di tre giorni avremmo potuto fare una sola telefonata a cavallo tra il 29 e il 30. Si era messo a ridere».
Ha detto che Costanzo le ha salvato la vita. Perché?
«Professionalmente. Il Maurizio Costanzo Show era la mia ultima chance: avevo 39 anni, un figlio di tre e avevo già fatto tutti i provini del mondo. Anche a quello per il Costanzo show mi scartarono... non c’era lui. Così, per rabbia, abbandonai lì i miei testi, il mio materiale. Dopo un mese mi richiamarono».
E cosa accadde?
«Mi ero già messo in testa di aprire un bar tabacchi sul lago Maggiore, magari con un palchetto su cui, chi voleva, avrebbe potuto esibirsi. Quando arrivò la chiamata spiegai che ero già stato a Roma e che mi avevano già scartato ma la caporedattrice dello show disse che aveva letto quello che avevo spedito — non sapeva che in realtà l’avevo abbandonato — e che mi faceva fare una puntata: se a Costanzo fossi piaciuto avrebbe fatto un cenno con un dito in trasmissione e sarei tornato. Aveva inventato il like».
iacchetti al costanzo show
Che nel suo caso c’è stato.
«Sì, io avevo molta soggezione, ma lui sul palco aveva succhiato tutto quello che avevo preparato. Poi mi aveva raggiunto in camerino dicendomi di chiudermi in albergo e produrre quanto più materiale possibile: verrai tre volte a settimana. In quattro giorni la mia vita è cambiata: mi fermavano per strada, mi riconoscevano. Pensavo di fare una puntata, ne ho fatte 187».
E, tra voi, è nato un rapporto di stima e affetto.
«Sì, anche se continuavo a vederlo il triplo di quanto fosse grande in altezza: mi sembrava un gigante. Lo amavo e gli chiedevo consiglio per tutto. “Questo lavoro lo devo accettare?”. E lui (imitando la sua voce): “Sì ma chiedigli un tacco di toldi ...”. Sapeva la gavetta che avevo fatto...».
enzo iacchetti ezio greggio occhio a quei due
Questo vostro rapporto si è mai interrotto?
«Mai e non gli ho mai detto di no. Tante volte dovevo rinunciare a serate ben pagate perché mi chiamava all’ultimo. Ma preferivo pagare la penale: non potevo dirgli no».
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