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    SESSO, SGARBI E FUORIONDA - “COME CREDERE CHE MELONI NON CONOSCESSE IL TEMPERAMENTO ALLEGRO E GUASCONE DI GIAMBRUNO E, PER SCOPRIRLO, ABBIA DOVUTO ASPETTARNE UN’ESIBIZIONE TELEVISIVA RUBATA? - PRENDERE LE DISTANZE DA LUI, TRADITO DALLA TELEVISIONE IN CUI GIOCA, È CRUDELE, MA SI PUÒ CAPIRE: NON PER LA DONNA, COMPLICE, MA PER LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, CHE NON SE LO PUÒ PERMETTERE - I RAPPORTI CAMBIANO, E LA SFERA DEL PRIVATO NON È PIÙ ESCLUSIVA. NON SONO PIÙ GIORGIA E ANDREA. E LUI SEMBRA NON AVERLO CAPITO. NON SI PUÒ PIÙ GIOCARE IN DUE. E IL ‘SESSISMO’ È UN NUOVO REATO…”


     
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    Vittorio Sgarbi per “il Giornale” - Estratto

     

    vittorio sgarbi vittorio sgarbi

    Sarebbe stato impensabile, qualche anno fa, un congedo come quello di Giorgia Meloni dal suo compagno, scoperto in flagrante fuori onda da Striscia la notizia, dopo aver condiviso sentimenti e divertimenti, amandosi e giocando con caratteri e gusti inevitabilmente compatibili, anche se con ruoli impari.

     

    Come credere che lei non ne conoscesse il temperamento e, per scoprirlo, abbia dovuto aspettarne un’esibizione televisiva rubata? Che fino a quel momento Giambruno non si fosse rivelato?

     

    Evidentemente il costume è cambiato, e anche i rapporti tradizionali subiscono mutamenti. Con l’uomo, più debole, che viene licenziato platealmente e senza preavviso. Una storia si interrompe per colpi di scena e la sfera privata diventa spazio pubblico, ci riguarda anche se non lo vogliamo. Non ci interessano solo gli atti della presidente del Consiglio, ma anche i sentimenti e le insofferenze che si manifestano attraverso messaggi sui social e agenzie.

     

    ANDREA GIAMBRUNO - GIORGIA MELONI - FOTO DI CHI ANDREA GIAMBRUNO - GIORGIA MELONI - FOTO DI CHI

    Giambruno non è stato elegante, ma giocava; e la prima a conoscerlo, e a condividerne il temperamento allegro e guascone, era certamente la sua compagna. Era difficile difenderlo, ma certamente non ha tradito un patto d’amore, tant’è che nel messaggio che la premier ha consegnato ai social gli è stata confermata l’amicizia. Ha involontariamente rivelato la sua natura, nota a lei sola.

     

    Prendere le distanze da lui, tradito dalla televisione in cui gioca, è crudele, ma si può capire: non per la donna, complice, ma per la presidente del Consiglio, che non se lo può permettere. I rapporti cambiano, e la sfera del privato non è più esclusiva. Non sono più Giorgia e Andrea. E lui sembra non averlo capito. Non si può più giocare in due. E il «sessismo» è un nuovo reato.

     

    striscia la notizia i fuorionda di andrea giambruno 2 striscia la notizia i fuorionda di andrea giambruno 2

    Quando mancano le idee nascono parole nuove. Ai tempi dei miei genitori non esisteva la parola «femminista» e, conseguentemente, neanche la parola «maschilista». Con il tempo se ne è capito il significato: volevano dire non solo la fine della famiglia, ma il rovesciamento dei ruoli. Ciò che nella mitologia erano Hermes e Hestia, cioè la condizione dell’uomo e quella della donna in una società organizzata sulle diverse responsabilità, è diventata una lotta delle donne per conquistare spazi «esterni» che non erano mai stati preclusi né interdetti, ma limitati alla capacità e alla vitalità di alcune donne.

    andrea giambruno 3 foto gente andrea giambruno 3 foto gente

     

    Mia madre era più forte di mio padre, e non è mai stata femminista. Era una donna coraggiosa. Non che mio padre non lo fosse, ma era più contenuto o trattenuto, era meno audace. Il problema era caratteriale, ma il femminismo impose un rovesciamento dei ruoli e un combattimento per conquistare spazi storicamente occupati dai maschi. Infatti la storia è in parte mutata: le donne hanno occupato quegli spazi, e sempre più le famiglie si sono dissolte.

     

    Neppure l’adulterio, formidabile correttivo alla malformazione del matrimonio, era più sufficiente e - con il femminismo - iniziò l’era del divorzio. A prevalente vantaggio delle donne.

     

    EGITTO - GIORGIA MELONI E LE DOMANDE SULLA FINE DELLA STORIA CON ANDREA GIAMBRUNO EGITTO - GIORGIA MELONI E LE DOMANDE SULLA FINE DELLA STORIA CON ANDREA GIAMBRUNO

    «Sessista» è prevalentemente un maschio che parla di una donna in termini sessuali, ovvero con riferimento al piacere fisico o al desiderio o all’avvenenza o alla sensualità determinata dalla visione di una donna. Mancando il riferimento al sesso del «sessista», l’orrido neologismo dovrebbe valere anche per il desiderio o il piacere di una donna, per la sua dichiarata attrazione per un maschio, per i suoi ragionamenti sulla bellezza o sulla prestanza di un uomo.

     

    L’inconsistenza della parola si mostra proprio in questo. Una donna che si innamora del sesso di un uomo non è sessista. Non lo è, come invece dovrebbe esserlo, una pornostar, e non lo è neanche una femme fatale, ovvero una seduttrice, categoria che sembra estinta. «Sessista» sono io se parlo delle donne che ho conosciuto e perfino se parlo della mia prostata, che comporta alcune, perfino comiche, limitazioni.

    meme sulla separazione tra giorgia meloni e andrea giambruno 13 meme sulla separazione tra giorgia meloni e andrea giambruno 13

     

    Sessista è, in forma caricaturale e ridicola, il Pasquale Ametrano di Verdone. La conseguenza è che non si può scherzare, e lo dimostra, esemplarmente, il caso Giambruno. Evidentemente ignaro della congiura delle parole che incollano chiunque pensi di poter fare battute sul sesso, oggi improponibili, alla sua minorità. E lo fanno colpevole anche dello scherzo. Finito il gioco, finito il divertimento, finita l’ironia. Essere ridicoli non è né un alibi, né una giustificazione. Sarebbe inimmaginabile oggi l’umorismo che rese celebre il Gastone di Petrolini: «Gastone, sei del cinema il padrone. Gastone, ho le donne a profusione e ne faccio collezione».

     

    E, come è già accaduto con il finale rovesciato della Carmen, presto, non essendo emendabile, sarà irrappresentabile il Don Giovanni di Mozart, soprattutto l’aria «Madamina il catalogo è questo», in cui si elencano gli amori del padrone, dalle 640 in Italia alle 1300 in Spagna, tra contadine e baronesse, bionde e brune, grassotte e piccine, «purché porti la gonnella».

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