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    “E TE CREDO CHE POI I 60ENNI NON LI FANNO USCIRE DI CASA” – FIORELLO IRONIZZA SULLA BANDA DEI "NONNI RAPINATORI": ASSALTAVANO I BANCOMAT NELLE PROVINCE DI TORINO E CUNEO – I DUE BANDITI SESSANTENNI SONO STATI ARRESTATI MENTRE CERCAVANO DI SVUOTARE IL 'POSTAMAT' DELL’UFFICIO POSTALE DI GARESSIO, VICINO CUNEO…


     
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    Massimiliano Peggio per lastampa.it

    banda dei nonni banda dei nonni

    Far esplodere un bancomat per depredarlo non è impresa semplice. Ci vogliono tecnica e il giusto mix di esplosivo. Altrimenti si fa solo un gran pasticcio e niente denaro. Ecco perché due banditi di lungo corso, in età da pensione, per lo più ladri d’auto, per migliorare le loro abilità «pirotecniche» avevano seguito i consigli preziosi di un armiere della Val di Susa  su come confezionare le «bombe», ricevendo da lui anche polvere esplosiva di qualità superiore per potenziare gli ordigni. Tutt’e tre sono finiti nei guai, smascherati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale. I militari li hanno pedinati, intercettati e ricostruito i loro spostamenti.

     

    I due ladri, Luciano Marengo, 63 anni, di Sant’Ambrogio, e Luigi Cipriani, 60 anni, di Torino, già arrestati il 14 novembre scorso in flagranza mentre cercavano di svuotare il Postamat dell’ufficio postale di Garessio, Cuneo, sono stati raggiunti oggi 24 aprile, da una misura cautelare in carcere, emessa dal Gip di Torino, che ricostruisce le loro imprese criminali nell’arco dell’anno scorso. Una raffica di furti d’auto e vari assalti agli sportelli automatici.

     

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    Alcuni falliti o solo tentati, nella cintura di Torino, oppure andati a segno, come l’assalto all’ufficio postale di Giaveno del luglio 2019, che aveva fruttato più di 35mila euro. In segno di riconoscenza per aver ricevuto consulenze e polvere da sparo più potente, i due avevano regalato 1500 euro al loro armiere di fiducia: Alì Guglielminotti, 64 anni, residente a Sant’Antonino di Susa, indicato dagli investigatori come coadiuvante del fratello, titolare dell’armeria «Favs Armi» di Villar Focchiardo. Nei sui confronti, per il suo contributo dato alla coppia violando la legge per il controllo delle armi, il Gip ha disposto l’obbligo di dimora.

     

    I due ladri si applicavano con scrupolo per migliorarsi. I carabinieri hanno scoperto che la notte dell’8 novembre scorso, avevano fatto esplodere un ordigno di prova in un edificio in disuso di via Sangano 2 a Trana, che in passato ospitava la filiale di una banca. Avevano fatto scoppiare la bomba solo per testare il loro mix esplosivo su un vetro blindato, e valutarne gli effetti.

     

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