Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
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Un migliaio di tamponi. Esami a tappeto per comprendere se siano stati contagiati dal coronavirus non solo i bambini di un centro estivo, ma anche i ragazzini di una classe che aveva organizzato una cena di fine anno scolastico, tutti i genitori, gli insegnanti, i dipendenti e il titolare del ristorante, tutti i clienti che hanno pranzato o cenato nel locale nella periferia est della Capitale.
Per Roma e il Lazio la scoperta di due fratelli positivi a Sars-CoV-2 costringe a mettere in campo una macchina imponente dei controlli: è urgente circoscrivere sul nascere un focolaio che potenzialmente potrebbe divampare su più fronti. Subito è stato chiuso il centro estivo, frequentato dal bimbo e da altri 30 coetanei.
INCOGNITE
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In queste ore i laboratori forniranno gli esiti dei primi tamponi, dovesse emergere che altri minori e i loro genitori sono stati contagiati, questa storia del centro estivo farebbe balenare anche un grande punto interrogativo sulla riapertura delle scuole, sulle modalità da seguire per garantire la sicurezza delle lezioni.
«Ciò che mi preoccupa - dice l'assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D'Amato - è che si sta abbassando la guardia, era proprio necessario organizzare una cena con 30 ragazzini? Avverto un calo di tensione. Bisogna rispettare le disposizioni sul distanziamento ed evitare le occasioni potenzialmente pericolose come feste o assembramenti».
Come si è arrivati alla chiusura del centro estivo e del ristorante e a nuova operazione di tamponi di massa? Gli incolpevoli protagonisti sono una ragazza di 14 anni e il fratello di 5. Vivono con i genitori nella zona della Casilina, a est di Roma. Lei, il 26 giugno partecipa alla cena di classe nel ristorante che si trova a Borgata Finocchio.
ALESSIO D'AMATO
Lui invece frequenta un centro estivo privato, non lontano dal locale. L'altro giorno la ragazza non stava bene, aveva sintomi compatibili con il coronavirus e, insieme al fratello, è stata portata all'ospedale Bambino Gesù, dove sono stati effettuati i tamponi. Positivi. Le loro condizioni non preoccupano, ora sono in isolamento a casa.
Subito è scattato l'allarme, perché questa storia dal punto di vista dell'indagine epidemiologica appare particolarmente delicata. Prima di tutto, l'Asl Roma 2 ha disposto la chiusura del ristorante (come era già stato fatto per un altro mini-focolaio a Fiumicino) e del centro estivo. Poi ha convocato tutti i potenziali contatti.
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Per fortuna, i titolari del ristorante hanno rispettato le procedure, conservato la lista dei contatti dei clienti degli ultimi giorni. Per quanto riguarda il centro estivo privato, il presidente del VI Municipio, Roberto Romanella, spiega: «Siamo preoccupati e stiamo seguendo con attenzione la vicenda, siamo in contatto costante con l'Asl Roma 2. Dobbiamo anche capire se il centro estivo fosse obbligato a segnalarci l'inizio della sua attività, cosa che non ha fatto, ma completeremo le verifiche nelle prossime ore».
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RICERCA
Intanto, sono già stati eseguiti i tamponi molecolari ai genitori dei due minori; il responso è imminente, di solito in un nucleo familiare la trasmissione del virus è probabile. Resta ancora da capire dove fratello e sorella siano stati contagiati.
Osserva l'assessore Alessio D'Amato: «Nelle ultime settimane si sta abbassando notevolmente l'età di coloro che troviamo positivi, d'altra parte con la movida che ha ripreso a pieno regime le insidie aumentano. Il virus è ancora in circolazione, questo deve essere chiaro».
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Il caso del centro estivo sulla Casilina, con i tamponi a bambini e genitori, fornirà anche delle indicazioni sulla trasmissibilità dei coronavirus Sars-CoV-2 tra i minori, quanto mai importanti - a Roma come nel resto d'Italia - in vista dell'inizio delle lezioni scolastiche fissate per settembre.
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