Giulio De Santis per “Il Corriere della Sera - Roma”
DAVID LETTERMAN E PAUL MCCARTNEY
Brani musicali stranieri storici rimasti senza paternità per errori nella registrazione presso la Siae. Da «People are strange» dei Doors a «Sex bomb» di Tom Jones. Da «My love» di Paul McCartney a «But not for me» del grande George Gershwin.
Una lacuna sfruttata da Athos Poma e Gianfranco Moffi, entrambi compositori musicali, che si sarebbero dichiarati autori delle opere per riscuotere le royalties di un fondo Siae chiamato Dem, creato per i diritti d’autore non attribuiti. Adesso Poma e Moffi sono finiti sotto processo con l’accusa di truffa per aver provocato tra il 2005 e il 2008 un danno alle casse della società di 335mila euro.
george gershwin
I due musicisti sono accusati anche di usurpazione di opere per aver trasmesso in radio facendoli passare come propri alcuni brani di Bronislaw Kaper, il compositore polacco che nel 1963 ottenne una nomination all’Oscar per la colonna sonora del film «Gli ammutinati del Bounty», con Marlon Brando.
Nel raggiro è coinvolto, secondo il pm Caterina Sgrò, anche Giuseppe Fedi, un dipendente della Siae impiegato presso l’ufficio Ripartizioni, che avrebbe fornito ai due compositori la lista dei brani musicali rimasti senza paternità. L’elenco degli imputati comprende anche Graziano e Graziella Moroni, entrambi a capo della società «Testarossa Sas».
jim morrison e i doors
Il meccanismo della truffa contestata dall’accusa sfrutta una serie di errori materiali di trascrizione che vengono commessi nell’abbinamento tra l’autore di una canzone e il testo musicale. Sbagli involontari, ma che comportano l’impossibilità di assegnare le royalties. Per cercare di porre riparo al problema, da tempo la Siae ha creato il fondo D.e.m. - Diritti esecuzioni musicali – per accantonare i proventi in attesa di girarli ai legittimi destinatari. La rivendicazione dei diritti si effettua attraverso la presentazione alla Siae di bollettino di modello «112».
toM jones
Tra l’inizio del 2006 e la fine del 2008 Poma e Moffi – come sostiene il pm – arrivano ad attribuirsi, attraverso i modelli 112, la paternità di 220 brani musicali trascritti con errori materiali. L’operazione serve a incassare royalties e nessuno - forse - si sarebbe accorto di niente. Il meccanismo si inceppa nel 2007 quando i due compositori - secondo l’accusa – non si rivolgono solo al fondo Dem, ma presentano alla direzione generale della Siae documentazione necessaria a trasmettere sui media una serie di brani rivendicandone la paternità. Le opere diffuse in radio sono di Kaper e Gershwin, come viene subito scoperto. Ed è così che scatta la denuncia.