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    “SONO SOLLEVATO DAL FATTO CHE MIO FIGLIO NON SIA GAY” – E' IL PRIMO PENSIERO DEL PADRE DI UN RAGAZZO CHE HA APPENA FATTO UNA STRAGE - LEGGETE LE PAROLE DI AARON BRINK, PORNOATTORE E PADRE DI ANDERSON LEE ALDRICH, IL 22ENNE CHE HA UCCISO CINQUE PERSONE IN UN CLUB GAY IN COLORADO: "CONTINUO AD AMARE MIO FIGLIO. ERO PREOCCUPATO CHE FOSSE OMOSESSUALE PERCHÉ NON E' IN LINEA CON I NOSTRI VALORI RELIGIOSI E…” - VIDEO


     
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    Il pornostar Aaron Brink ha dichiarato di essere sollevato dalla notizia che suo figlio, Anderson Lee Aldrich, non è gay, dopo aver scoperto che il 22enne è stato accusato di aver massacrato cinque persone e ferito altre 18 in una sparatoria di massa al Club Q, un locale gay in Colorado.

     

    Il padre di Aldrich, come prima cosa, si è preoccupato di accertarsi che il figlio non fosse gay, in quanto l'essere omosessuale “non era in linea con i loro valori religiosi”.

    Nei documenti del tribunale depositati martedì, gli avvocati di Aldrich, che ha cambiato il suo nome da Nicholas Franklin Brink nel 2016 per sfuggire al passato del padre, hanno detto che il ragazzo si identifica come non-binario.

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    Aldrich ha aperto il fuoco al Club Q poco prima della mezzanotte del 19 novembre, prima di essere atterrato da due passanti. È stato inizialmente ricoverato in ospedale, ma martedì è stato trasferito al carcere della contea di El Paso. I parenti di Aldrich, che desiderano rimanere anonimi hanno dichiarato al Daily Beast di essere "totalmente disgustati".

     

    Allo stesso tempo, Brink, che si sta disintossicando dalla metanfetamina, ha "elogiato il comportamento violento del figlio". L'anno scorso, Aldrich era stato arrestato per aver minacciato di far esplodere la casa di Colorado Springs dove viveva sua madre.

    Le accuse sono state poi ritirate.

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    Ciò significa che non sono scattate le “red flag” che avrebbero permesso alle autorità di sequestrare le armi di Aldrich. Si ritiene, infatti, che il fucile utilizzato durante la sparatoria al Club Q sia stato acquistato legalmente, secondo quanto riportato da Good Morning America. Brink, che alla fine degli anni Novanta ha scontato una pena detentiva federale per importazione di marijuana, ha dichiarato di amare ancora suo figlio nonostante le accuse.

     

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