Stefano Rizzato per “la Stampa”
RENZI HOLLANDE
Un abbraccio, una lunga sfilata insieme e in mezzo alla folla, un pranzo tutto made in Italy. E un colloquio che, in tutto, è durato circa tre ore. Ma l’atteso incontro di ieri tra Matteo Renzi e François Hollande, ad Expo 2015, non è bastato ad ammorbidire la posizione francese sui migranti. Le barriere al confine di Ventimiglia rimangono, le regole di Dublino II vanno rispettate, di quote per l’accoglienza dei richiedenti asilo nemmeno a parlarne.
«L’Europa ha regole che non cambiano a seconda delle minacce che incontra», ha subito chiarito Hollande nella conferenza stampa congiunta. Salvo poi fare una concessione alle ragioni italiane: «Sull’immigrazione ognuno deve fare la propria parte: l’Italia non deve portare il fardello per tutti solo perché si trova nel sud dell’Europa».
RENZI HOLLANDE EXPO
Dublino II non si tocca
Alla fine a Renzi è toccato accontentarsi. Come era stato il 17 giugno con la visita del premier inglese David Cameron, l’Expo-diplomazia non ha portato a granché. «L’accordo di Dublino II - ha ammesso Renzi - va rispettato anche se firmarlo fu un errore, specie per l’Italia. Dice che il Paese dove i migranti approdano è quello che deve gestire la loro situazione. Noi l’abbiamo fatto finora in splendida solitudine. Non ci aspettiamo che qualcuno risolva i problemi al posto nostro, ma credo che l’Europa non stia insieme solo per le regole. Può nascere un approccio comune in materia di immigrazione, come ne esistono su tanti altri temi».
Piano B
Il premier italiano riproverà a bussare all’Europa al summit Ue di giovedì. Ma sembra non farsi più grandi illusioni: «Se troveremo un accordo europeo bene. Altrimenti l’Italia è pronta a un piano B, a organizzarsi da sola come ha già fatto fino ad adesso. Il numero dei migranti che è arrivato in Italia in questi mesi è in linea con il 2014: non devono esserci isterie. Ma nemmeno egoismi. Servono solidarietà e responsabilità».
RENZI HOLLANDE
Sono le due parole che trovano d’accordo anche Hollande, che le applica a un’Europa ancora incerta sul da farsi. «Sui rifugiati ogni Paese deve dire quanto può impegnarsi, in base alla sua situazione geografica, economica e anche politica. Ma il sistema delle quote non ha senso, dovremo trovare un’altra formula. E i migranti mossi da cause economiche non potranno rimanere per sempre. Dovremo rimpatriarli, e anche questo non spetta solo all’Italia».
RENZI HOLLANDE
Niente muri
Inutile cambiare gli equilibri su Ventimiglia senza una svolta a livello europeo: questo si legge tra le parole del presidente francese. I rapporti tra i due Paesi restano in apparenza ottimi, e proprio l’abbraccio che ha dato il via al vertice - all’arrivo di Hollande ad Expo, a portata di fotografi - ha voluto sottolinearlo. «Scappa di avere momento di discussione, in un fidanzamento di lungo corso. Il problema di Ventimiglia esiste, ma magari fosse solo a Ventimiglia. È un fenomeno storico che richiede rispetto. Siamo nel tempo della paura, si vogliono costruire muri. Ma l’Europa si fonda proprio sulla caduta dei muri», ha detto Renzi.
RENZI HOLLANDE