Enrica Belloni per “Oggi”
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È un classico dell’estate, lo smartphone che cade in mare o in piscina. Lo conferma una ricerca di CertDeal, azienda specializzata in telefonini e tablet ricondizionati: più della metà degli intervistati ha avuto questo tipo di incidenti.
Prevenire è meglio. Un backup automatico, su chiavetta, memorie esterne o sul cloud, è utile per mettere dati, immagini e video al riparo. La custodia impermeabile e antiurto è una protezione in più. Alcune permettono di fare foto subacquee.
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E se succede? Spegnete il cellulare e asciugatelo con carta assorbente. Non scuotetelo né schiacciate i tasti: i residui d’acqua possono far saltare i circuiti. Rimuovete l’eventuale cover e la scheda sim.
Non c’è uno studio scientifico che confermi l’utilità di immergerlo nel riso per fare assorbire l’umidità, ma perché non provarci? Lasciatelo per almeno 48 ore, poi accendetelo. Se parte ma si spegne potrebbe essere danneggiata la batteria. Provate anche il funzionamento di wi-fi, bluetooth e suoni.
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Le app. Speaker cleaner è sviluppata per eliminare l’acqua dal telefono e dagli altoparlanti. Lo fa riproducendo suoni a bassa frequenza che favoriscono la fuoriuscita del liquido. Oppure collegatevi su YouTubea Remove water.
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