ACCOLTO COME SALVATORE DELLA PATRIA, L’EGOMANE SEEDORF VIENE RISPEDITO AL MITTENTE MENTRE GALLIANI SONDA SPALLETTI - PER RESTARE ALLA JUVE, CONTE CHIEDE RINFORZI DA CHAMPIONS E RINNOVAMENTO DI MEZZA SQUADRA

1 - SEEDORF LICENZIATO CON UNA BATTUTA SPALLETTI VEDE GALLIANI
Monica Colombo per il "Corriere della Sera"

Il de profundis sull'esperienza di Clarence Seedorf sulla panchina milanista è stato recitato all'ora dell'happy hour da Silvio Berlusconi a Telelombardia. «Alla Sacra Famiglia ho incontrato molte persone che potrebbero gestire lo spogliatoio del Milan e farsi amare dai giocatori». Chi avesse in mente Berlusconi con quella battuta non è dato sapere.

Di certo la frase pronunciata, pur con tono scherzoso, e arrivata dopo le dichiarazioni poco rassicuranti dell'altro giorno («Del futuro decideremo a fine campionato»), chiude senza se e senza ma l'avventura dell'olandese alla guida dei rossoneri. Giudicato inadeguato a ricoprire il ruolo di tecnico, Seedorf a due gare dal termine della stagione, con l'obiettivo Europa League ancora da centrare, appare completamente delegittimato.

Le battute sul sarto sibilate ai tempi di Zaccheroni («Non è adatto alla stoffa di qualità che ha») sono un buffetto sulla guancia se paragonate alla dichiarazione «definitiva» dedicata all'attuale tecnico. Eppure dall'entourage di Seedorf non trapela preoccupazione per l'affermazione che sa di licenziamento imminente, non intravvedendo un nesso fra le parole del presidente e la figura dell'allenatore.

Anzi le persone vicine a Clarence forniscono un'interpretazione sui generis alla battuta considerandola riferita alla società.
«Ho in mente un nome ma non lo dico» ha poi confessato Berlusconi fuori onda lasciando intendere che il prescelto non sarà Inzaghi. Chissà se il nome misterioso è quello di Luciano Spalletti, già vicino alla panchina rossonera nell'estate del 2010 quando poi arrivò Massimiliano Allegri.

Dopo i contatti telefonici degli ultimi giorni, il tecnico esonerato dallo Zenit a marzo (ma legato ai russi da un altro anno di contratto), sarà a Milano la prossima settimana. «Per questioni personali» ha precisato il tecnico di Certaldo, in teoria intenzionato a rimanere fermo la prossima stagione (con lo stipendio di 4,5 milioni di euro garantito dallo Zenit). Però intanto è previsto un incontro con Adriano Galliani il quale sonderà la disponibilità dell'allenatore toscano ad accontentarsi di uno stipendio più basso (magari dopo aver incassato una buonuscita dai russi).

La trattativa è complessa anche perché Spalletti si attende rinforzi di qualità. La campagna acquisti sarà affidata a Rocco Maiorino, già responsabile scouting rossonero. Promosso sul campo dopo l'addio di Braida, blocca l'arrivo di nuovi ds, da Sogliano a Giovanni Galli, da Pradè a Berta. Chissà se la decisione troverà d'accordo tutte le anime del Milan.

2 - CONTE-AGNELLI RINVIO LA SOCIETÀ ASPETTA MA VALUTA ALTERNATIVE
Filippo Bonsignore per il "Corriere della Sera"

L'attesa continua. Il futuro di Antonio Conte e della panchina della Juventus sono ancora da scrivere. La giornata di ieri infatti, indicata nelle previsioni come decisiva, non ha portato novità. L'incontro tra il tecnico bianconero e il presidente Andrea Agnelli non c'è stato. Slittato, si presume, ai primi giorni della prossima settimana. Dopo Roma-Juve, dunque, ogni giorno sarà buono per diventare quello della verità.

L'epilogo del caldo venerdì torinese si è delineato attorno a metà pomeriggio. Dopo l'allenamento, Conte era atteso nella sede del club, in centro a Torino, dove al lavoro c'erano lo stesso Agnelli, l'amministratore delegato Marotta, raggiunti poi dal direttore sportivo Paratici. All'esterno, media, tifosi e semplici curiosi in quantità. Con il passare delle ore, però, ha preso corpo una delle eventualità che si erano ipotizzate nella vigilia ricca di sussurri e grida più o meno controllati.

E cioè che nessun appuntamento fosse davvero in agenda tra dirigenti e allenatore. Così in effetti è stato. Anche perché già giovedì c'era stato un contatto a Vinovo e sembra che non siano emersi fatti nuovi di portata tale da richiedere un nuovo incontro dopo poche ore. Rinvio, dunque; con la consapevolezza che, allungando un po' (ma non troppo) i tempi, anche Conte, potrebbe ritrovare serenità e forze perdute.

Le posizioni restano cristallizzate. Conte non vuole replicare l'esperienza dell'Inter del Triplete, squadra vincente ma che non si è rinnovata dopo i successi. Mira a un profondo ricambio di giocatori, guardando anche ai giovani, così da costruire un nuovo ciclo. Per continuare a vincere e alzare il livello degli obiettivi a quota Europa. L'idea di fondo di innestare nuove energie, e quindi nuovi uomini, è condivisa dalla società che però non può distogliere l'attenzione dall'equilibrio dei conti.

Per proseguire, di pari passo con i successi, nell'opera di risanamento del bilancio perseguita in modo vincente in questi anni. La chiave sarà trovare la sintesi. E non sarà facile. Mai come in questo caso non si può dare per scontato il finale della storia. Logico, dunque, pensare a un piano B, a una Juventus che deve voltare pagina. Il borsino dei possibili sostituti contempla sempre gli stessi protagonisti. Il nome forte è ancora quello di Roberto Mancini. In calo Spalletti, su cui ora c'è forte il Milan, sale il gradimento per Diego Simeone.

 

 

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