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Stefano Scacchi per “la Stampa”
La Uefa imbocca la strada che porta verso la fine di Champions ed Europa League in agosto con il format tradizionale: andata e ritorno di quarti e semifinale (a porte chiuse), senza final-eight e final-four in gara secca e campo neutro.
Troppo importanti queste sfide in termini di diritti tv per rinunciare affidandosi a formule più brevi.
Da domani sul tavolo Queste le date che domani saranno sottoposte all' attenzione dei segretari generali delle 55 Federazioni europee in video-conferenza (giovedì il confronto sarà con i presidenti, prima dell' esecutivo Uefa).
Si ripartirebbe il 7-8 agosto, a campionati nazionali finiti, con il ritorno degli ottavi ancora in sospeso. Il 7 toccherebbe a Juventus-Lione e Manchester City-Real Madrid, il giorno dopo a Bayern Monaco-Chelsea e Barcellona-Napoli. I quarti di andata sarebbero disputati l' 11-12 agosto, il ritorno il 14-15. Semifinali di andata il 18-19 agosto, ritorno il 21-22. Finale il 29 agosto a Istanbul.
La tempistica sarebbe anticipata di qualche giorno per l' Europa League: si ricomincerebbe il 2 o il 3 agosto con l' andata degli ottavi, con Inter-Getafe e Siviglia-Roma. Ritorno il 6. Quarti il 10 e 13 agosto, semifinali il 17 e 20, finale a Danzica il 27. La Champions League 2020-21 comincerebbe il 20-21 ottobre. L' Europa League il 22 ottobre.
La Uefa ha optato per questa soluzione, abbandonando l' idea di alternare le partite delle coppe con le giornate dei campionati perché le incertezze sulle riprese nazionali non accennano a diminuire.
In Spagna litigano Federazione e Liga. In Germania il governo ha frenato la fuga in avanti della Bundesliga. La Premier League vuole chiudere prima del 30 giugno perché, nonostante la circolare della Fifa, teme le cause dei giocatori in scadenza di contratto a fine stagione. E l' Italia aspetta le indicazioni dell' esecutivo e delle autorità sanitarie.
Per questo la Uefa tira dritto, disposta addirittura a finire le sue competizioni anche se i campionati nazionali non ripartiranno. Ma qui si aprirebbero numerosi problemi.
Come farebbero i club a tenere bloccati i giocatori per mesi in attesa delle coppe? Oltretutto cinque settimane dopo il 30 giugno. Resta quello spartiacque contrattuale l' ostacolo più complesso da aggirare.
Domani le perplessità nazionali potrebbero concentrarsi proprio intorno a questo aspetto. Ma la determinazione di Nyon è ferrea.
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