giuseppe penone mostra londra serpentine gallery

ALL’IMPROVVISO UN BOSCO NEL CENTRO DI LONDRA – LA SERPENTINE GALLERY OSPITA LE OPERE DI GIUSEPPE PENONE, ESPONENTE DELL’ARTE POVERA CHE LAVORA CON LE PIANTE, DIVENTATO ICONA DELLA CULTURA “GREEN” – RIELLO: “IL LAVORO PIÙ POTENTE, ‘RESPIRARE L’OMBRA’, E’ UN’INSTALLAZIONE TANTO VISIVA QUANTO OLFATTIVA, DOVE UNA GRANDE QUANTITA’ DI FOGLIE DI LAURO FODERA LE PARETI CREANDO UN’ESPERIENZA IMMERSIVA LEGATA AL RESPIRO E ALL’ODORE. UN VERO PECCATO CHE NON SIA ANCORA POSSIBILE CONDIVIDERE CON I LETTORI IL PERSISTE PROFUMO DELLE FRONDE DEL LAURO. CI SI SENTE AVVOLTI DA BOSCHI INVISIBILI…”

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Antonio Riello per Dagospia

 

giuseppe penone 12

La Serpentine Gallery, immersa in uno dei più bei parchi di Londra, quest’estate ha concesso i suoi spazi a Giuseppe Penone. La mostra è curata da Claude Adjil, Hans Ulrich Obrist e Alexa Chow.

 

Penone (nato a nel 1947 a Garessio, in provincia di Cuneo) è un artista che ha sempre privilegiato il lavoro con gli alberi e le piante. E nel corso degli anni le sue opere sono diventate icone della cultura “Green”. Assieme a Pietro Gilardi, in qualche maniera, ha costituito il “lato botanico” del gruppo storico dell’Arte Povera.

 

Sinteticissima nota per chi mastica poco il gergo artistico: l’Arte Povera è un tipo di Arte Concettuale che ha scelto di misurarsi soprattutto con la Natura e le sue forze primarie. Le suggestioni Fisico-Matematiche (oltre ovviamente a quelle della Chimica, della Botanica e della Zoologia) sono state - con toni e accenti senz’altro diversi - molto forti per questi artisti.

 

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I materiali di riferimento sono appunto quelli naturali (in qualche modo classificabili come “poveri”): legno, pietre, marmi, metalli di risulta, cera, minerali, scarti agricoli. Un elemento decisivo sta nella cooperazione sinergica tra i meccanismi artistici (umani) e i processi naturali.

 

Il movimento è stato teorizzato da Germano Celant negli anni ’60. Gli altri nomi che ricorrono più spesso sono: Marisa e Mario Merz, Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo, Michelangelo Pistoletto, Pierpaolo Calzolari, Gilberto Zorio. Una storia italiana di eccezionale valore artistico che con il tempo ha acquisito un successo internazionale.

 

La mostra londinese di Penone ha un affascinante momento esterno nei Kensington Gardens con opere della serie “Idee di Pietra”. Alcuni massi di granito sembrano aggrappati - in bilico - ai rami di grandi alberi secolari. Un effetto magnifico che sovverte le leggi fisiche come solo un artista geniale e’ in grado di fare.

 

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L’artista all’interno della galleria elabora una serie di intense installazioni “forestali”. Si inizia la visita con “A occhi Chiusi” dove sono registrate sulla tela le identita’ di alcune essenze. Poi e’ il turno di “Gesti Vegetali”.

 

Ma la stanza centrale e’ quella decisiva. Qui due potenti lavori si contendono lo spazio: “Alberi Libro” (un suo classico) e “Respirare l’ombra” che e’ un’installazione tanto visiva quanto olfattiva, dove infatti una grande quantita’ di foglie di Lauro fodera le pareti creando un’esperienza immersiva legata al respiro e all’odore.

 

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Un vero peccato che non sia ancora possibile condividere con i lettori on line il persiste profumo delle fronde del Lauro. Ci si sente avvolti da boschi invisibili.

 

Anche per chi conosce gia’ bene la ricerca di Giuseppe Penone, questa impeccabile mostra rappresenta una occasione importante per ri-vederla da vicino.

 

A pochi metri dall’ingresso della Serpentine, qualche giorno fa (l’11 Giugno) si è inaugurato il PLAY PAVILION. Immaginato e voluto da una cordata che comprende la Serpentine stessa e l’azienda LEGO, e’ stato progettato dall’architetto inglese Peter Cook.

 

Davvero una buona idea. Intanto e’ un piccolo esempio di architettura giocosa (ricorda da vicino le cosiddette “Follie Architettoniche” tanto care alla tradizione rurale britannica). Usando i mattoncini della LEGO si e’ costruito un padiglione di discrete dimensioni, funzionante e temporaneamente abitabile.

 

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Ma non finisce qua, anche se sarebbe abbastanza. La parte forse piu’ interessante e’ che diventa sede di incontri e corsi (fino al 10 Agosto) dove si insegna a grandi e piccini come costruire le proprie fantasie grazie al celebre gioco. E’ un progetto di tutorial molto sviluppato che impegna specialisti (insegnanti, pedagogisti, LEGO-ingegneri, storici dell’Arte, artisti).

 

Alcune sessioni sono destinate allo studio di alcuni momenti della Storia dell’Arte Astratta e alla riproduzione di qualche sua opera significativa. Gia’ ci immaginiamo un bel Mondrian…. Stavolta il Sacro e il Profano fanno picnic assieme nei Royal Parks. Un educational irriverente/divertente che funziona per davvero.

PS A proposito di Arte Povera: probabilmente il Play Pavilion sarebbe piaciuto assai ad Alighiero Boetti e ad Aldo Mondino.

 

Testo 100% NAI (Not Artificial Intelligence)

 

 

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SERPENTINE GALLERY

Kensington Gardens, Londra W2 3XA

 

Giuseppe Penone: Pensieri tra le Radici

Fino al 7 Settembre 2025

 

Play Pavilion by Peter Cook

Fino al 10 Agosto 2025

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