DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
Il Napoli perde altri due punti. Juve e Roma ne recuperano 4 in 4 partite, la Lazio lo farà. Il Napoli ora è più lento. Non puoi andare inutilmente a cento all' ora in Champions e non avere contraccolpi. È come perdere l' illusione di essere immortale, si comincia a aver paura di morire un' ora dopo.
Napoli è poi una città innamorata del destino, sente sempre il disincanto a un passo. Non hanno capito che vincere un campionato è una gioia solo finale. Nel durante si soffre ogni partita. Non va meglio la Juve che ha però gli episodi dalla sua. In senso tecnico è una delle sorprese del campionato, è come fosse incapace di giocare come sa.
L' andamento degli avversari le toglie respiro, quello che fai non basta mai. Allegri parla sempre di lunghe pause durante la partita. Così tante volte da far pensare a un limite strutturale. Trovo un classico dell' epoca social quello che sta accadendo a Dybala. Ora è fischiato, un mese fa era Sivori, forse Messi, forse un ricordo di Maradona. I tifosi sono noiosi nelle loro abitudini.
Parlare di pancia è un diritto, ma non un dovere.
Si può avere anche più gusto. E deve essere implicito per chiunque che il tempo è variabile. Se cambi con lui sei una banderuola non un riferimento. Questo vale anche per l' Inter. Ha giocato contro il miglior Torino della stagione.
Mihajlovic è tornato al centrocampo a tre, questo ha tolto a Borja Valero le sue semplici qualità di catalizzatore. Non è un trequartista, non inventa, si fa semplicemente trovare al punto giusto per sdrammatizzare l' azione.
Ma aiuta la squadra, non la cambia. Ieri è mancato Icardi, la sua uva o è zucchero o manca del rumore degli acini. Ieri ha sbagliato abbastanza da rendere inutile l' Inter.
Bello il Milan di Sassuolo.
C' è stata disinvoltura e anche buone trame di gioco. Tutti in crescita, anche Bonucci. Anche Montella. Non è la nascita di una grande squadra, è la conferma di una squadra potenzialmente gradevole.
Si sente parlare molto di Conte, che ieri ha battuto Mourinho. Ma non sarebbe serio in corsa né per Conte né per il calcio.
Non si cambia faccia da un giorno all' altro senza perderla. Si prenda Conte, ma gli si dia il tempo.
2. QUELLA CAVALCATA SILENZIOSA DI DI FRANCESCO
Tony Damascelli per il Giornale
Maltempo sul campionato. Restano coinvolte Napoli e Inter, bloccate da pareggi non previsti. Sarri tira fuori un nuovo alibi, stavolta contro la malasanità del Chievo; medico e massaggiatore dei veronesi sarebbero colpevoli di essere entrati cinque volte in campo facendo perdere quindici minuti di gioco vero. Bah. In verità il Napoli, a Verona, si è portato nel bagaglio appresso, le scorie di champions; quando, poi, manca la brillantezza di un paio di uomini in attacco, la squadra perde il suo significato. Spalletti, almeno, omaggia il Torino di nuovo Toro e non cambia idee su quello che sarà dell' Inter sulla quale erano già pronti i giustizieri della domenica.
I due pareggi delle fuggitive servono alla Juventus che scavalca i nerazzurri e si avvicina ai napoletani. La stessa Juventus ha concesso momenti di gloria al Benevento, facendo di tutto per rovinare la maglia celebrativa dei 120 anni, con la solita prestazione scombinata mascherata dai gol di Higuain e Cuadrado, il resto è confusione ai massimi, in campo e a bordo campo, là dove Allegri ha offerto il consueto finalino da zitella inacidita, ormai fa parte del suo repertorio.
Chi invece non dà di matto è Di Francesco che, in silenzio, andando controvento, sta dimostrando che si può parlare di football senza essere contorti e offensivi, la vittoria della Roma a Firenze non è un episodio ma la conferma che il lascito di Spalletti, nonostante sia stato depauperato, è in ottime mani. E soprattutto nessuno parla più di Totti e del passato, prossimo e remoto. La notte della paura si trasforma nella partita della tranquillità, il Milan fa quello che deve e più non sapeva fare.
La vittoria contro il Sassuolo sistema la coscienza e la panchina di Montella, nulla di eccezionale ma il necessario, lucidato da quel fenomeno di Suso. La partita rinviata all' Olimpico, tra Lazio e Udinese, non è altro che un servizio reso alla nazionale di Ventura che venerdì sera, a Stoccolma, stando alle previsioni del meteo, non troverà la pioggia ma soltanto il freddo, sotto lo zero. Mi auguro, soltanto in senso atmosferico.
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