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Raffaella De Santis per la Repubblica
È Hito Steyerl, artista tedesca le cui opere hanno una forte impronta politica, a conquistare il primo posto della Power 100, la classifica stilata ogni dalla rivista Art Review per indicare le 100 personalità più influenti del mondo dell' arte. Steyerl ha scalzato dal podio Hans Ulrich Obrist, direttore della Serpentine Gallery, quest' anno retrocesso al sesto.
Per trovare il primo dei sei italiani bisogna arrivare alla ventiduesima posizione, dove compare Massimiliano Gioni, direttore della Fondazione Trussardi e del New Museum di New York, in discesa di sette posizioni dal 2016. Migliora Miuccia Prada, che sale al numero 33 dal 45 dello scorso anno, mentre il gallerista Massimo De Carlo passa da 64 a 66.
Gli altri sono: Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (con un piccolo miglioramento da 72 a 69) e i galleristi Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo (in discesa da 73 a 76). New entry, al settantottesimo posto, Cecilia Alemani, direttrice della New York High Line e curatrice quest' anno del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. Ma visto che le classifiche non sono mai solo questione di numeri, la Power 100 del 2017 ci dice qualcosa in più: che dopo tante svagatezze, si conferma la voglia di un' arte più politica, più coinvolta nella realtà e nelle trasformazioni sociali.
La numero uno, Hito Steyerl, è non a caso un' artista che ha fatto dell' impegno la sua missione. Nel video How Not To Be Seen, fornisce una sorta di manuale per diventare invisibili alla sorveglianza. Per i curiosi, il filmato, dal sottotitolo A Fucking Didactic Educational, si può guardare sul sito della Tate Modern.
Per gli stessi motivi al secondo posto, troviamo il francese Pierre Huyghe, molto sensibile alle tematiche ambientali; all'undicesimo Wolfgang Tillmans, impegnato in una campagna anti-Brexit e contro il ritorno in auge dell' estrema destra tedesca. La classifica assesta un colpo al duo pop più pagato del mondo: Damien Hirst, nonostante la faraonica mostra alla Fondazione Pinault di Venezia, non compare, mentre Jeff Koons è solo al numero 54.
Tra le variabili che caratterizzano la hit di Art Review c'è l' influenza sulle nuove generazioni di artisti: pare che Hirst e Koons abbiano perso molto appeal. E con loro Marina Abramovic, in caduta libera dalla posizione 46 all' 89.
Barret Wisman e mario cristiani di galleria continua Massimo De Carlo Armory show foto Viola Romoli Massimo De Carlo
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