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1. VIDEO - FRANCESCO VEZZOLI’S THE TRINITY
2. VIDEO - IL TRAILER DELLA MOSTRA "TRINITY"
https://www.youtube.com/watch?v=4y_hHbEjWVk&feature=youtu.be
Alessandra Mammì per Dagospia
vezzoli primavera estate museo bellini
Il Rinascimento secondo Vezzoli non è fatto di angoli retti e punti di fuga. E' un pastiche di madonne pudiche e putti impudici, arazzi scoloriti e nobildonne scollate, forchette e cucchiai di ottone dorato che furono sulle tavole dei Medici ( è un brivido immaginalre in bocca al magnifico Lorenzo) e ritratti in terracotta invetriata di Dante e Petrarca (o forse Boccaccio, chi può dirlo?).
vezzoli antique not antique pedicure museo bardini
Vezzoli dice di essere un surrealista. E non solo perchè a Stoccolma in celebre mostra al Museet duettò con Dalì, ma perchè da surrealista si esibisce a Firenze per un mese intero fra le ortogonali della città medicea, tra le collezioni meno frequentate dai turisti,più stravaganti e sorprendenti.
vezzoli pe museo bellini portrait of luchino visconti as saint nicola da bari portrai
Vezzoli Surrealista. Come smentirlo? Comprare mezzo piede di statua romana, smaltarne le unghie di rosso, titolarla “Pedicure” costruire apposta un piedistallo con classica colonna, metterla accanto a un puttino di Donatello che fa pipì toccandosi il pistolino, il tutto in una casa museo sconosciuta ai più , un tempo proprietà incantata di Stefano Bardini, antiquario fine Ottocento/primi Novecento dalla vita spericolata e leggendaria, insomma queste son cose degne di un erede di Dalì.
E non è surrealista la nascita dell'american gigolò con Richard Gere (ai tempi) in bilico sulla conchiglia botticelliana? O i ritratti nobiliari delle first ladies Bush e Reagan con cagnolino dalla bava ricamata in argento incastrate in cornici rinascimentali vere?
vezzoli pe museo bellini present of the artist
E poi l'occasione (se non surrealista) è surreale.
Pitti Uomo che trionfa in una Firenze invasa da hipster, giapponesine tokyo doll, affannate Pr su tacchi altissimi contro altissime e flemmatiche modelle in suole piatte e infradito. Surreal surrealista anche tutta l'operazione dal titolo “Vezzoli primavera estate” ( sotto il segno di Pitti ) tre mostre spalmate su tre sedi dove il visitatore è obbligato a saltellare per Firenze fra brindisi della moda, discorsi del premier, bestiemme dei fiorentini travolti dal casino.
vezzoli pe museo bardini sel portrait of apollo del belvedere's lovers
E ogni sede scelta da Vezzoli uno e trino in questo progetto curato da Bonami ( museo comunale Bardini, quello privato sui Lungarno dell'antiquario Luigi Bellini e la nobiliare Casa Martelli) è un fitto di cose. Belle cose. Sculture rinascimentali, bassorilievi smaltati di bianco azzurro Della Robbia nati da mano dei maestri e di bottega, una madonna di Donatello ( la “Madonna dei Cordai” al Bardini vale la visita da sola) che è un pastiche di tecniche sperimentali (mosaichetto in minime tessere di cuoio, più impiastro di terracotta su colate di pasta vitrea) che neanche Rauschenberg avrebbe osato tanto, e quella scultura lignea del Cellini con cuffietta d'epoca irresistibile per Vezzoli che gli mette davanti una serie di antiche testoline in marmo e su ogni testolina una diversa papalina all'uncinetto di filo fino lavorate da certe vecchine di Calabria che conosce solo lui.
Si gioca al “trova Vezzoli”. Che in realtà si trova facile: le sue top model Madonne e i suoi santi Luchino Visconti e Jean Marais con le cornici liquefatte, spiccano sulle pareti damascate. Un ricamo Bauhaus a "piccolo punto Vezzoli" diventa aureola di una scultura poggiata sul cassone da nozze quattrocento. Gli autoritratti in vesti di Raffaello o Innocenzo X trionfano fra arazzi e Veneri. Pastiche del pastiche.
Le tre case museo, son il volto nascosto dell'altra Firenze quella dei mercanti avventurosi e dei restauri avventati, quella delle attribuzioni improvvisate e degli antiquari avventurieri primo fra tutti “il Bardini” con biografia che narra di un uomo di umili origini che fu garibaldino, bello come il sole, grand tombeur de femmes (meglio se nobili e ricche), amante delle arti, accumulatore di oggetti, svuota cantine e soffiti del patriziato fiorentino, mercante di fiducia del Kaiser e da lì di tutta l'aristocrazia e altissima borghesia di Prussia d'età guglielmina.
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Camminando a passo svelto dietro a Vezzoli ( lui corre) si scopre un mondo. Anzi tre. Che è il suo numero fortunato, visto che di Trilogie è piena la di lui carriera. Death Trilogy, Love Trilogy, trilogie del ricamo fino a Trinity la mostra più ambiziosa in tre tappe e un trailer da kolossal hollywoodiano. Una tripla Vezzoli surrealistica mostra che univa Maxxi di Roma, Moca di Los Angeles e Moma PS1 di New York(in autunno). Trilogia ritardata e funestata dalla vicenda di un chiesetta sconsacrata che dalla Calabria doveva arrivare oltre oceano e invece.... ma questa è un altra surreale storia. Surrealismo all'italiana, però.
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