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Alessandra Mammì per Dagospia
damien hirstprospetto della sede museo hirst
E così si chiude il cerchio. Damien Hirst è il vero autartico dell'arte dei nostri giorni. In nome non dell'arte totale ma dell'artista totale, quest'uomo ha completato il giro: pittore&scultore – collezionista- mercante -imprenditore – commerciante. Ha costruito più di una factory; gestito un'asta interamente di sue opere; aperto boutique; fondato un brand (Other Critheria); si è lanciato nell'e-commerce, è diventato editore ed ora (come annuncia il Guardian) è pronto ad inaugurare un suo museo.
Non un museo di opere firmate Hirst ma un museo della sua collezione, come fa Pinault o tra poco in autunno farà Arnault. E come Pinault o Arnault ha puntato in alto anche nella scelta degli architetti, perchè lui sa che ogni operazione deve avere una ricaduta mediatica e la ricaduta è più efficace se si cade dall'alto.
la sede del museo hirstdamien-hirst-
Dunque ecco che lo studio Caruso St John Architects ( gli stessi che hanno messo mano alla nuova Tate Brit e alla galleria Gagosian di Parigi) sta già ristrutturando e ampliando tre grandi depositi per creare la Newport Street Gallery, che occuperà l'intera lunghezza di Lambeth street e che sarà pronta per la prossima tarda primavera. Maggio- giugno 2015 ha detto il portavoce dello Studio Hirst (che come Pinault ha ppunto pure un portavoce).
In tanto spazio Hirst ha intenzione di allestire a rotazione un'esposizione delle opere da lui scelte nel corso della sua lunga e fortunata carriera. Circa 2000 pezzi tra quelli importanti dove si contano Bacon, Koons e parecchi street artists compreso Bansky.
Ma ci sarà spazio anche per un caffetteria,un vero ristorante, un bookshop e uffici per lo stesso Damien. E naturalmente un loft per il direttore di tanta impresa che alcuni dicono sia stato già scelto.
E mentre a Londra parte il Toto Hirst Director, l'artista rilascia le prime interviste su tanta impresa dichiarando al “The Observer” «Sarà la mia Saatchi Gallery, perché mi sembra giusto condividere tutti questi lavori con altri. Mentre mi sembra pessimo lasciarli tutti chiusi nelle casse».
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