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REAL IN BARCA - SUAREZ E NEYMAR DA SOGNO, INIESTA DA ORGASMO: IL BARCELLONA SBANCA IL BERNABEU- CRISI REAL: I TIFOSI CONTESTANO FLORENTINO PEREZ, BENITEZ TRABALLA, GIALLO SUL PRESUNTO SFOGO DI CRISTIANO RONALDO CONTRO IL TECNICO: “O ME O LUI”

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NEYMAR INIESTANEYMAR INIESTA

1. BARÇA PERFETTO, UMILIATI I FANTASMI REAL

Alessandro Pasini per il “Corriere della Sera”

 

Quando al 56' entra in campo il miglior calciatore del mondo, il Barcellona si è già preso il Bernabeu: un gol di Suarez da destra, uno di Neymar da sinistra, uno di Iniesta dal centro, big bang blaugrana, astri che piovono da ogni parte nel cielo bianco. Così bello e superiore, contro uno dei peggiori Real mai visti, il Barça si è dunque potuto permettere il lusso di inserire Leo Messi a giochi fatti, giusto per avviare il nuovo rodaggio a due mesi dall' infortunio al ginocchio.
 

Questo racconta tutto sul livello raggiunto dalla squadra di Luis Enrique: oltre il tiki-taka che fu, ora c' è un gruppo (all' occorrenza) Messi-indipendente, verticale, veloce e feroce che ha eliminato definitamente ogni barocchismo e trovato una pulizia di esecuzione straordinaria, ben testimoniata dalla nuova asciuttezza di Neymar e dall' abilità tattica di Sergi Roberto.

 

REAL BARCELLONAREAL BARCELLONA

Perfettamente connessi a Suarez, archetipo del bomber, fiera antitesi del falso nove, agli antichi interpreti dell' epopea guardiolista come Busquets, gran maestro di futbol, e Iniesta, scienziato e poeta, il migliore in campo, addirittura applaudito dal Bernabeu, e a un portiere come Bravo capace di 5 superparate, hanno realizzato uno show che ha ricordato il 6-2 di Madrid il 2 maggio 2009 e il 5-0 al Camp Nou il 30 novembre 2010.
 

L' irridente Manita per poco non è arrivata anche ieri quando, dopo il 4-0 di Suarez, Munir ha fallito all' 88' il facilissimo 5-0 facendo infuriare Piqué come se avesse perso. Certo lui è un indipendentista catalano che odia, ricambiato, il Real, ma se i bianchi avessero avuto un quarto della sua grinta forse le cose non sarebbero andate così.

 

CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

Invece il Real è stato un pianto: passivo, senza leader (Ronaldo era il ritratto invecchiato di se stesso, Bale un mistero da 100 milioni, Benzema fuori forma), senza gambe né gioco. Il popolo ha ovviamente condannato con fischi e pañolada Rafa Benitez, il cui 4-2-3-1 statico e slabbrato ha spalancato porte e finestre all' onda catalana.

 

Forse però dovrebbe chiedere spiegazioni anche al presidente Florentino Perez, che aveva Ancelotti ma l' ha licenziato e forse licenzierà presto pure Rafa, ormai bruciato. Il trionfo del Barça, oggi l' evoluzione coerente di un modello fondato molti anni fa, è dunque anche la vittoria della cultura calcistica sulla capricciosità del ricco. Vista così, la differenza fra i due club è molto più grande dei 6 punti che li dividono oggi nella Liga. E chissà se potrà mai essere colmata.

 

 

2. CRISI REAL: BENITEZ TRABALLA E I TIFOSI CHIEDONO LE DIMISSIONI DI FLORENTINO PEREZ

Francesco Persili per Dagospia

 

florentino perezflorentino perez

"¡Florentino dimisión!". La quaterna del Barcellona al Bernabeu fa esplodere la rabbia dei tifosi del Real.  Fischi, fazzoletti bianchi esibiti in segno di dissenso e ripetuti inviti a fare un passo indietro rivolti al numero uno madridista Florentino Perez . Il viaggio dentro la “crisi Real” parte dall’umiliazione del Clasico e dal clima di regolamento dei conti che si respira all’interno della Casa Blanca.

 

«O me o lui». È giallo sul presunto sfogo di Cristiano Ronaldo che avrebbe chiesto la testa di Benitez. Zidane, che ora siede sulla panchina del Castilla, il Real B, scalpita per prendere il posto del tecnico ex Napoli inviso non solo a Cr7 ma ad altri senatori. Critica e tifosi non risparmiano più nessuno neanche Florentino.

 

BENITEZBENITEZ

Il centrocampo perfetto della squadra che vinse la Decima è stato smantellato. È rimasto solo Modric. Venduti Xabi Alonso e Di Maria, i blancos hanno smarrito equilibrio e solidità in mezzo al campo. A farne le spese anche la BBC (Benzema-Bale-Cristiano Ronaldo) che gira a vuoto.

 

L’idea di calcio ultra-offensivo di Florentino Perez ha ricevuto un’altra terribile mazzata ieri quando il centrocampo del Real, orfano dello stabilizzatore Casemiro, finito nel mirino della stampa filo-presidenziale, è colato a picco travolto dalla furia del Barcellona.

 

Tutti in piedi al Bernabeu per Iniesta, «patrimonio dell’umanità» (secondo la felice definizione di Luis Enrique) che in concorso con il jolly Sergi Roberto, il letale Suarez e il sempre più concreto Neymar hanno dato scacco matto al Rafa team. Assediato dalla stampa vicino a Florentino per il gioco troppo conservativo, Benitez ha rinunciato ai suoi principi (e ai suoi uomini, come Casemiro) nella gara più importante della stagione.

BENITEZ ZIDANEBENITEZ ZIDANE

 

Nonostante l’assenza di Messi (entrato solo nella ripresa), gli uomini di Luis Enrique hanno sfoderato una recita di alta scuola. Altro che tiki-taka: velocità, ritmo, effetti speciali e la solita lezione. Per vincere occorre giocare da squadra. La collezione di Galacticos e figurine non basta. Al Bernabeu se ne sono accorti tutti. E a Florentino Perez fischiano ancora le orecchie.