lamine yamal

BASTA AUTOGRAFI AI TIFOSI: LAMINE YAMAL SI VENDE ANCHE LA FIRMA - UNA SOCIETÀ SPECIALIZZATA IN GADGET SPORTIVI GLI HA FATTO LA PROPOSTA: GLI COMPRA IL NOME. D’ORA IN POI L’AUTOGRAFO DI YAMAL SI ACQUISTERÀ AL NEGOZIO O SU INTERNET. L’ASSO DEL BARCELLONA È DIVENTATO UNA MACCHINA DA SOLDI. ADIDAS, BEATS, POWERADE, OPPO, KONAMI E NESQUIK LO COPRONO D’ORO. SOLO NELLA STAGIONE IN CORSO GUADAGNERÀ 43 MILIONI DI EURO…

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Silvia Scotti per repubblica.it - Estratti

 

LAMINE YAMAL

Ci sono nomi e cognomi che hanno un peso (d’oro). Si pagano. Si comprano. Costano. Lamine Yamal potrà firmare doppiette, contratti, vittorie, non firmerà magliette. Non fa più autografi, li ha venduti. Il bambino che lo vuole non si deve più mettere in fila, non deve sperare di incontrarlo, emozionarsi e aspettare e sperare, basta attese con maglie, palloni e pennarelli, il piccolo tifoso deve solo andare sul sito specializzato e chiedere la carta di credito a mamma e papà.

 

L’autografo di Yamal si acquista, al negozio o su Internet. Una società specializzata in gadget sportivi gli ha fatto la proposta, gli compra il nome, venderà tazze-penne-magliette lui vuole accettare, ma non potrà fare autografi. Le persone che gestiscono i suoi contratti gli hanno chiesto di non firmare autografi. Perché ora hanno un valore. Grandi firme crescono.

 

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Ci vuole fantasia e talento per vendere anche il proprio nome. L’adolescente calciatore appena maggiorenne è diventato una macchina da soldi: quando esce dal campo entra in una pubblicità. Gli sponsor non badano a spese: le stelle non sono tante e valgono milioni. Adidas, Beats, Powerade, Oppo, Konami y Nesquik lo coprono d’oro. Il Barcellona gli dà uno stipendio che lo lancia di prepotenza nella classifica Forbes, è nella top ten, solo nella stagione in corso guadagnerà 43 milioni di euro. (…)

 

lamine yamal

 

E per questo è travolto dalle polemiche. Criticato per aver ingaggiato una compagnia di nani per la festa di compleanno. O per le foto in terrazzo mentre si intrattiene con la fidanzata. O per le troppe poche partite giocate finora, appena 4 su 8 in Liga e 1 in Champions. O per i ritardi o gli allenamenti indolenti, sussurri, spifferi, l’allenatore Flick smentisce, ma chissà.

 

Troppi soldi, troppa fama, troppa attenzione, i tifosi sognano, chi non fa errori? Ma iniziano a tremare: paura che si bruci. Il Barcellona no, crede in lui, gli ha rinnovato il contratto per sei stagioni, con stipendio a crescere, arriverà a guadagnare nel 2031 una ventina di milioni a stagione. Cifre da impallidire. E infatti, lì, sotto quel contratto, la firma Yamal l’ha messa.

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