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Giulio Cardone per “la Repubblica”
Ai laziali piacciono gli eccessi, quindi Felipe Anderson è passato in pochi mesi da “bello addormentato” a “FA7”. D’altronde il paragone scomodo è firmato Mihajlovic, sotto shock dopo le magie del 21enne brasiliano contro la Samp: «Sembrava Cristiano Ronaldo». E visto che il numero di maglia è quello, i tifosi ne hanno subito approfittato.
Di sicuro il gioiello della Lazio è il nuovo fenomeno del campionato: cinque gol e 4 assist nelle ultime cinque partite, Coppa Italia compresa. Così qualcuno inizia a sospettare che il ds Tare — l’ha fortemente voluto e difeso — avesse ragione quando alle critiche cattive replicava serafico: «Diventerà un top player europeo». È presto per sbilanciarsi, ma certo il ragazzo — religiosissimo, prima delle partite ascolta gospel e musica evangelica — ha qualità eccezionali: a Formello assicurano, dati alla mano, che sia il giocatore più veloce del campionato.
Poi tecnica (a Parma, campo impraticabile, stoppava il pallone facendolo scivolare sotto la suola), potenza, dribbling, tiro. E umiltà confortante: «Fino a qualche tempo fa — racconta — iniziavo bene l’azione ma la concludevo male: mi hanno aiutato i consigli di Miro (Klose, ndr) e Ledesma, gente esperta».
Lo ha aiutato, soprattutto, la fiducia della società — non lo ha voluto prestare nonostante le mille richieste — e di Pioli: «Mi ha fatto capire che devo utilizzare le mie doti, velocità e forza, anche nella fase difensiva». Ecco la differenza con lo scorso anno, quando mostrava grandi numeri ma correva pola co e lottava meno: «Ora aiuto la squadra sempre. E ho trovato continuità».
La mentalità è cambiata, il talento è esploso. Numero 10 del Brasile Under 21, presto Dunga lo chiamerà nella Seleçao: «Mi sento un trequartista, mi piace regalare assist ai compagni, ma partendo dalla fascia posso sfruttare la rapidità. Studio Cristiano Ronaldo (appunto, ndr) e il mio amico Neymar per i movimenti senza palla e le conclusioni: prima o poi segnerò anche di testa».
Adesso i tifosi chiedono a Lotito di blindarlo: guadagna 800mila euro all’anno fino al 2018, il rischio di super offerte da parte di top club è concreto. Pagato 9 milioni al Santos, ne vale già 20. Lui intanto pensa alla sfida con la Roma e dice in un italiano perfetto: «Segnare nel derby è il sogno di tutti i giocatori, per me non è diverso: sarebbe fantastico». Lo sguardo si è acceso, l’ex oggetto misterioso diventato “Andershow” ora vuole trascinare la Lazio in Champions.
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