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LA NORMA DEL NAZARENO – AL TESORO SUSSURRANO CHE DEL “SALVA-SILVIO” SAPEVANO TUTTI: COPPI, LOTTI, RENZI, GALLO E PADOAN – IL CODICILLO SAREBBE STATO SCRITTO MATERIALMENTE A VIA XX SETTEMBRE – PADOAN, CUI RENZI HA PROMESSO IL COLLE, HA CHIUSO GLI OCCHI

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DAGOREPORT

 

MATTEO RENZIMATTEO RENZI

C’è tanta voglia di archiviare “l’incidente”, come lo chiamano tra Palazzo Chigi e via XX Settembre, ma è chiaro che nei rispettivi corridoi non si parla d’altro e non si ferma la caccia alla “manina” che ha infilato l’ormai famigerato articolo 19bis nella delega fiscale.

 

Secondo i rumors che circolano ai piani alti del ministero dell’Economia, nonostante le smentite più o meno irrituali, il “salva-Berlusconi” sarebbe stato partorito dal professor Franco Coppi, difensore dell’ex Cavaliere, e sarebbe passato attraverso gli uffici di Luca Lotti, sottosegretario di Palazzo Chigi addetto al dialogo con la sponda berlusconiana.

 

silvio berlusconi (7)silvio berlusconi (7)

Da lì la norma è arrivata al Tesoro e di questa, secondo queste fonti, sarebbero stati a conoscenza anche il ministro Padoan e il professor Franco Gallo, che però smentisce e sul Corriere, ieri, ha definito completamente errata la contestata soglia di non punibilità al 3%. Gallo, ex ministro delle Finanze, ha guidato la commissione del Ministero incaricata di preparare i primi testi della delega fiscale. Anche il segretario della commissione, Vieri Ceriani, sarebbe stato a conoscenza del “salva-Berlusconi”.

Franco Coppi Franco Coppi

 

La norma è stata oggetto di una trattativa sotterranea durata giorni e benedetta da Renzi in persona. Il codicillo però è stato aggiunto il 24 dicembre, dopo la seduta del Consiglio dei ministri ed è vero che in quella sede non se n’è parlato. Chi era presente ricorda solo che Padoan ha accennato a qualche norma supplementare per ridurre il contenzioso fiscale.

 

La norma, in realtà, era una robusta depenalizzazione e sarebbe stata materialmente scritta dai collaboratori di Vieri Ceriani, il consigliere di Padoan per le politiche fiscali ed ex sottosegretario all'Economia governo Monti. Ma veniva da lontano: da Coppi, da Renzi e da Lotti. E Padoan, in corsa per il Quirinale, non ha ritenuto di mettersi di traverso. 

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