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VELENI DI SPAGNA: LE BENDE AI POLSI DI YAMAL E COMPAGNI DEL BARCELLONA SCATENANO I SOSPETTI DI DOPING DA PARTE DELL’EX MEDICO DEL REAL (“SE SI VUOLE AVERE UN ACCESSO VENOSO PIÙ FACILE, QUESTO È NELLE MANI E NEI POLSI”) - IL COMMENTO DEL PROFESSOR CASTELLACCI, GIÀ RESPONSABILE MEDICO DELLA NAZIONALE PER 14 ANNI: “ACCUSE PROVOCATORIE, MA LA FEDERAZIONE SPAGNOLA PER CHIARIRE POTREBBE FARE CONTROLLI ANCHE A SORPRESA. TUTTAVIA SE CI FOSSERO STATI DEI TENTATIVI DI ILLECITO, LI AVREBBERO NASCOSTI E NON EVIDENZIATI”

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Nicola Balice per la Stampa - Estratti

lamine yamal

Barcellona-Real Madrid non finisce mai, si gioca letteralmente 365 giorni l’anno senza soluzioni di continuità. E in questa stagione tutto sembra potersi tingere di blaugrana: a cinque turni dal termine il Barça è a +4 sul Real, la Copa del Re è stata vinta all’ultimo respiro dai giovani terribili di Hansi Flick che si giocheranno l’accesso alla finale di Champions League martedì a San Siro mentre per una volta a Madrid saranno costretti a restare a guardare.

 

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L’ultima illazione che ha scatenato un autentico putiferio in Spagna è quella di Niko Mihic, ex responsabile dei servizi medici del Real Madrid, che a Marca ha dichiarato: «Qualsiasi medico sa che, se si vuole avere un accesso venoso più facile, questo è nelle mani e nei polsi. Potrebbe essere che stiano facendo giochi di strategia, che giochino molto a calcio balilla e che abbiano la tendinite...».

 

 

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Il riferimento è alla moda dei blaugrana con la mano fasciata: da Gavi a Frenkie de Jong, da Robert Lewandowski a Raphinha, arrivando al baby fenomeno Lamine Yamal che aveva una mano fasciata nel primo tempo contro l’Inter salvo poi tornare in campo senza nella ripresa.

 

Non che siano questi i primi casi di giocatori che a un certo punto della propria carriera han deciso di scendere sempre in campo con una mano o un polso fasciato vistosamente, basti pensare a Karim Benzema: l’ex bomber e capitano del Real si era fratturato un mignolo nel 2019, da lì in poi non ha più rinunciato a quello che ormai era diventato un vezzo più che una protezione.

 

 

raphinha

Ma, tornando alle illazioni di Mihic, possono davvero nascondere qualcosa di sospetto? «Sinceramente, questa mi mancava dopo tanti anni. Ma se ci fosse anche il minimo dubbio farebbe bene la federazione spagnola a effettuare dei test antidoping pure a sorpresa», commenta il professor Enrico Castellacci, già responsabile medico della Nazionale per 14 anni.

 

Nello specifico, Castellacci spiega: «È vero che superata una necessità effettiva molti calciatori continuano a giocare con queste fasciature, spesso è una questione psicologica sentendosi più protetti, magari può diventare moda o superstizione. In questo caso specifico ho più di qualche dubbio riguardo le affermazioni del collega, mi sembrano molto provocatorie. In fondo se si cercassero delle pratiche illecite forse si proverebbe a nasconderle e non a renderle evidenti agli occhi del mondo».

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