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Ivo Romano per “La Stampa”
La storia in vendita. Almeno un pezzo, un nome, tanti capitoli. Santiago Bernabeu, uno stadio ma non solo. Soprattutto un calciatore, cui quell’impianto è stato intitolato. Una stella, la prima del luminoso firmamento del Real Madrid: 16 campionati, 6 Coppe dei Campioni e 6 Coppe di Spagna da calciatore, poi 35 anni da presidente, la permanenza più lunga di sempre sull’ambita poltrona. Il suo nome, impresso nella storia del club e sullo stadio che lo ospita. Così è stato, fino ad ora. Qualcosa potrebbe cambiare, nel nome dei soldi.
Carlo Ancelotti e Mariann Barrena McClay 5
Petrodollari, l’ultima risorsa del calcio dei grandi. Che comprano tutto, non solo club (Manchester City e Psg gli esempi più lampanti), ma anche brani di storia pallonara. L’offerta è partita da Abu Dhabi, già giunta a destinazione, a Madrid: 500 milioni in 20 anni (25 milioni l’anno, fino al 2034) per appropriarsi del nome dello stadio, cancellarlo e dargliene uno nuovo (oppure affiancandone un altro), che ripaghi in termini di ritorno pubblicitario.
Piatto ricco, offerto dal fondo Ipic (International Petroleum Investment Company), controllato al cento per cento dall’emirato. E difficile da rifiutare per chi vince, incassa, acquista e investe ma è pur sempre alle prese con una voragine debitoria che si aggira ormai sui 600 milioni. Peraltro, c’è proprio la ristrutturazione dello stadio nei programmi del prossimo futuro del Real: un po’ di progetti già presentati, in attesa del via libera. E nuova linfa che potrebbe arrivare a rinvigorirli, sotto forma di una valanga di soldi freschi.
Un ostacolo resta, più o meno grande. La tifoseria, o parte di essa. Alla prime voci di corridoio, un’iniziale contestazione: un gruppo ha provato a forzare la sede dell’assemblea, urlando «il Madrid è dei suoi soci, non dei tuoi affari».
Nel mirino, Florentino Perez. Una battaglia di retroguardia, probabilmente. Ma a loro questa storia non va giù. Che si debba chiamare Abu Dhabi Santiago Bernabeu o Abu Dhabi Bernabeu (queste le ipotesi più accreditate, ad affare concluso), per i tifosi è un affronto: è come sporcare un libro di storia.
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