bollettieri

BOLLETTIERI IN ACTION: "COSA DIAVOLO VUOLE IL PAPA’ DI AGASSI? SENZA DI ME SUO FIGLIO NON SAREBBE STATO NUMERO 1 - FOGNINI? IN CAMPO SI SENTE A HOLLYWOOD: 6 MESI DA ME E GLI CAMBIO TESTA - LE MIE 8 MOGLI? AMO L’AZIONE...”

Stefano Semeraro per “la Stampa”

BOLLETTIERIBOLLETTIERI

 

Nick Bollettieri ha quasi 84 anni, otto mogli e sette figli. Da bravo ex militare ogni mattina si alza alle 4,45, fa stretching, 150 flessioni per i bicipiti, un po’ di pesi e alle 6 è in campo per la prima lezione della giornata. Se è il coach di tennis più famoso del mondo una ragione, in fondo, deve esserci. Fra pochi giorni sarà in Italia, a Torino, per raccontare la sua visione del tennis e della vita. 

 

Mister Bollettieri, che cosa serve per essere il n. 1 dei coach?

«Capire chi sono i tuoi allievi, anche le loro manie. Non si tratta di insegnare a colpire una palla, ma aiutare i giocatori 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni all’anno. E trattare con i genitori degli atleti, la cosa più importante. Lo dirò anche nei corsi che terrò per l’Uca Assicurazioni in Italia, come ho fatto in passato a West Point e per le truppe Usa in Iraq e Afghanistan»

 

bollettieri agassi 3bollettieri agassi 3

A proposito di genitori: il padre di Andre Agassi, nella sua autobiografia, la attacca dicendo che non ha insegnato al figlio a giocare a rete.
«Mike Agassi attacca tutti quelli che in passato lo hanno aiutato: un po’ triste, e senile. Gli consiglio di ascoltare cosa ha detto Andre l’anno scorso: senza Bollettieri, che si è preso cura di me, non sarei quello che sono.

 

Cioè un numero 1 del mondo, un padre felice, un multimiliardario che aiuta i giovani. Andre non sarebbe mai diventato n. 1 giocando serve&volley. Cosa diavolo vuole, Mike Agassi?».

 

Oggi il numero 1 del mondo è Novak Djokovic: le piace?
«Nel tennis ci sono stati e ci sono tanti grandi giocatori, ma pochi che non hanno lati deboli. Djokovic non ha lati deboli».
 

Può fare il Grande Slam?

djokovic 3djokovic 3

«Sì, ma deve essere il primo a crederci. L’avversario più pericoloso di Djokovic è Djokovic. Tutti vogliono battere il n. 1. Per restarlo devi saper giocare al meglio tutti i giorni».
 

Federer e gli altri?

«Roger deve essere aggressivo, servire bene e costringere Djokovic a batterlo a rete. Nadal non è più l’uomo che riusciva a colpire sempre una palla in più dell’avversario, vedremo. A Murray serve una seconda palla di servizio più robusta. Ma sa qual è la cosa più importante?»

 

Lo dica lei.

«Combattere, combattere, combattere. Uno che riesce a farlo è Kei Nishikori, un altro frutto della nostra Academy. Gioca ogni partita al massimo, può vincere su qualsiasi superficie. Anche al Roland Garros». 

bollettieri agassi 1bollettieri agassi 1

 

Oggi vanno di moda i supercoach: Edberg, Becker, Chang che fa da consulente a Nishikori.
«I supercoach sono grandi psicologi. Sanno unire lato tecnico e lato mentale. Curano i dettagli, capiscono le persone. E parlano poco. Becker diceva sempre: Nick è un supercoach perché mi si piazza vicino, dice la cosa giusta e poi se ne va». 
 

Lei è figlio di emigranti: in cosa si sente italiano?

«Mi piace stare sul palcoscenico, in prima pagina. A Roma sarò ospite d’onore degli Internazionali, ne vado orgoglioso. Poi se c’è un posto dove amo passare le vacanze è Capri, dai miei amici Stiano. Conosco anche Peppino di Capri: simpaticissimo». 
 

PENNETTA FOGNINIPENNETTA FOGNINI

Del resto ha chiamato i suoi ultimi due figli, adottati in Africa, Giovanni e Giacomo. Senta, ma Fabio Fognini lo allenerebbe?

«Grande talento, tecnica sublime. Un artista, sul campo si sente a Hollywood. Ma gli serve disciplina mentale: datemelo sei mesi. I tennisti italiani dovrebbero imparare dalle vostre ragazze».
 

Chi le piace fra le azzurre?

«Sara Errani, che da giovane è stata da me, e Francesca Schiavone: che agoniste. Francesca di recente mi ha detto: Nick, voglio tornare grande. Lei crede in se stessa». 
 

Hanno scritto che la sua Academy è stata la Ellis Island del tennis: vero?
«Sì, perché avevo cura dell’educazione dei ragazzi che arrivavano da noi. Con disciplina ferrea».

 

FOGNINI FOGNINI

Il tennis Usa è in crisi: ricette?
«Gli atleti migliori se li prendono gli altri sport, dobbiamo recuperarli. Non abbiamo il campione, ma ottimi corsi per i giovani meno fortunati, stiamo avvicinando molti ragazzi al tennis».
 

Il tennis, senza Federer e Nadal, rischierà la noia?
«Djokovic mi piace, è uno showman. Ma è vero che mancano un po’ di brividi». 
 

sara errani sara errani

Otto mogli, sette figli: a molti altri basta una sola consorte.
«Ma gli altri non sono me. E io amo l’azione. Ecco il mio segreto».

LO SPOGLIARELLO DI NOVAK DJOKOVIC LO SPOGLIARELLO DI NOVAK DJOKOVIC LO SPOGLIARELLO DI NOVAK DJOKOVIC LO SPOGLIARELLO DI NOVAK DJOKOVIC FABIO FOGNINI FABIO FOGNINI

 

mike agassi andre phillip ritamike agassi andre phillip ritaFLAVIA PENNETTA E FABIO FOGNINI FLAVIA PENNETTA E FABIO FOGNINI mike agassi e figlimike agassi e figlibollettieri agassibollettieri agassi