DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
La notizia è arrivata ieri pomeriggio: Edoardo Bove è tornato a casa. Dopo dodici giorni trascorsi nell’Ospedale Careggi di Firenze a seguito dell’arresto cardiaco avuto durante la partita Fiorentina-Inter, il calciatore scoperto e lanciato in Serie A da José Mourinho è stato dimesso. La paura dei primi giorni sembra già un lontano ricordo, il ragazzo sta bene e potrà tornare ad una vita normale.
Per quasi tutti, questo vorrebbe dire, riprendere anche a lavorare come prima, ma per un calciatore professionista la storia è ben diversa. Bove, infatti, martedì scorso ha subito un intervento chirurgico con il quale i medici del Careggi gli hanno applicato un defibrillatore sottocutaneo removibile che nel malaugurato caso di un altro arresto cardiaco interverrebbe prontamente ristabilendo un battito regolare.
Premesso che la salute è ovviamente la priorità, il piccolo apparecchio salvavita sposta di molto la posizione «calcistica» del ventiduenne di Roma. In Italia le regole sono severissime e non permettono ad un calciatore professionista di scendere in campo con un defibrillatore nel corpo. Questa situazione porta dritta a tre opzioni. Vediamole.
Opzione 1: Bove potrebbe decidere di lasciare il calcio giocato. È certamente quella che nessuno vorrebbe veder applicata, ma ci sono diversi aspetti che il ragazzo prenderà in considerazione, non ultimo quello psicologico. Dopo ciò che ha passato, infatti, potrebbe non sentirsela di tornare in campo (anche se al suo risveglio dalla sedazione farmacologica aveva già dichiarato di voler riprendere al più presto l’attività).
malore in campo per edoardo bove durante fiorentina inter foto lapresse5
Opzione 2: Edoardo Bove, dopo ulteriori indagini cliniche e ascoltati i medici che lo stanno seguendo, potrebbe decidere di rimuovere il defibrillatore. In questo caso tornerebbe abile e arruolato anche per la Fiorentina o un’altra squadra italiana.
Opzione 3: L’ex-Roma potrebbe decidere di tenere il defibrillatore sottocutaneo (che allora verrebbe sostituito con uno definitivo), ma di continuare a giocare. Una situazione che lo costringerebbe a trasferirsi all’estero, in un campionato in cui le regole gli permettano di scendere in campo. Tra questi c’è la Premier League, il torneo inglese nel quale è finito anche il danese Christian Eriksen (che ebbe un arresto cardiaco durante la sfida tra la sua Nazionale e Finlandia ad Euro 2020). Lasciata forzatamente l’Inter, il centrocampista e il suo defibrillatore sottocutaneo si sono traferiti al mitico Manchester United.
malore in campo per edoardo bove durante fiorentina inter foto lapresse6
Intanto, Edoardo sta per riabbracciare i suoi compagni. Oggi, infatti, dovrebbe recarsi al Viola Park, il centro sportivo casa della Fiorentina, per salutare il mister dei gigliati Raffaele Palladino e tutta la squadra.
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