
DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI –…
Mario Sconcerti per “Il Corriere della Sera”
Un anno fa di questi tempi il Brasile era la 22ª nazionale al mondo nelle classifiche ufficiali Uefa. Ora è la favorita del torneo. Nel mezzo c’è stata una Confederation Cup che è stata molto chiara nei risultati e nel tipo di calcio del nuovo Brasile. Potrà o meno accadere quanto successe nel 1950 quando il Brasile perse in casa il mondiale all’ultima partita, niente è sicuro nel calcio, ma sarà comunque una storia diversa. Questo non è più il Brasile che ama se stesso, tocca il pallone e si guarda.
Questo Brasile ha 18 giocatori su 23 che giocano da tempo in Europa. Ci siamo scolarizzati a vicenda. Lo stesso Scolari è stato spesso contestato per essere un tecnico che guarda soprattutto al risultato. È finita l’epoca dei grandi numeri dieci, tutto ha un senso tattico anche nel Brasile di oggi. Per questo è probabile vincano, perché giocano all’europea con giocatori loro. In più hanno un vantaggio già intravisto un anno fa nella Confederation Cup: avranno diritto al gioco duro.
Questo significa oggi giocare in casa. Poter affondare il colpo. Difficile invece valutare davvero la comunione con l’ambiente. Quasi nessuno dei nazionali brasiliani attuali è abituato al proprio clima. Molti giocano in Inghilterra, altri in Francia, in Italia, qualcuno in Russia. Più normale pensare che se sarà un problema, lo sarà per tutti. Il Brasile non ha i migliori giocatori in assoluto.
Non lo è ancora Neymar, non lo sono i vari centravanti. Ma la somma degli individui dà una squadra quasi perfetta nella nostra modernità. I difensori difendono, i centrocampisti sanno impostare e chiudersi, gli attaccanti hanno colpi e fisico.
Sarà un problema di dosi. Un mondiale si vince non eccedendo, sapendo aspettare e accettando di diventare a tratti timidi. Il vero pericolo per il Brasile, quello a cui non sono davvero abituati, è la pressione del pubblico. Il brasiliano fischia presto se non si diverte e considera un sacrilegio non divertirsi guardando calcio. Tutto deve essere un eccesso.
graffiti contro lo sperpero dei mondiali
Protesta in Brasile contro i mondiali di calcio
Non è questo il modo per allenarsi a vincere un mondiale oggi. Già con la Croazia stasera potrebbe non essere facile. Modric e Mandzukic sono all’altezza dei pari ruolo brasiliani. Kovacic e Rakitic sono giocatori internazionali. Ma il vento soffia alle spalle del Brasile. E per fermarlo servirà una squadra che forse ancora non c’è.
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