DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
1. LA VERSIONE DI ILIEVSKI: “MAURI MI DISSE: TI REGALO L’1-1”
Giuliano Foschini e Marco Mensurati per “la Repubblica”
ILIEVSKI CAPO ZINGARI TRIBUNALE CREMONA
«Dissi a Mauri: sono la persona che ti può dare i soldi per combinare la partita. Mi disse: ti faccio io un regalo, la partita è già fatta, gioca 1-1 nel primo tempo». Nel verbale di Hristian Ilievski, lo “Zingaro” che da qualche giorno si è consegnato alla procura di Cremona, c’è la sua verità sul calcioscommesse italiano. Ed è una verità che, se confermata dai riscontri che in queste ore i poliziotti stanno cercando, costringerebbe a riscrivere la storia di questa inchiesta e dei processi sportivi.
Il punto più caldo del verbale riguarda inevitabilmente le partite di serie A. Mette a verbale Ilievski: «A proposito di Lazio- Genoa venivo chiamato alle due di notte da Gervasoni, e io il giorno dopo già volavo verso Roma. In un albergo sono stato raggiunto da Zamperini che ho conosciuto in quel momento. Mi ha detto che poteva farmi combinare la partita».
I due vanno a Formello. «All’inizio ero sorpreso del fatto di avermi portato al ritiro della Lazio, cioè un luogo così importante. Siamo entrati ed è arrivato Mauri e ci siamo presentati. Zamperini gli riferiva che ero io la persona che poteva dargli i soldi per combinare la partita.
Mauri gli rispondeva che andava bene così, ma la partita era già stata combinata. Io gli riferivo che ero disposto a dargli 350mila euro per un over e la vittoria della Lazio alla quale del resto servivano i soldi (forse intendeva punti, ndr) per andare nelle coppe europee.
Quando io gli ho detto così Mauri mi rispose che ci dava il regalo dell’1 a 1 al primo tempo come risultato sicuro che si sarebbe verificato. Lo stesso mi riferiva di essere amico di Zamperini e per questa ragione era disposto ad aiutarci. Chiesi a Mauri come potevo essergli riconoscente, ma Mauri rispose di mettermi a posto con Zamperini.
«Davanti a me — si legge ancora nel verbale — chiamò Milanetto dicendogli che due persone avrebbero raggiunto Genova per incontrare i giocatori. Andammo all’albergo di Milanetto, questo uscì, parlammo con lui e questi disse che l’ipotesi Over con la vittoria della Lazio non poteva essere garantita perché il Genoa quel giorno avrebbe giocato non con la sua squadra classica, ma con molti stranieri ai quali non era facile chiedere qualcosa di simile». Ilievski e Zamperini prendono Mauri sulla parola.
derby roma lazio mauri e candreva 14
«Siamo andati in un’agenzia che Zamperini conosceva e abbiamo deciso di giocare sui siti cinesi dove però per loro regola non avrebbero accettato il risultato preciso del primo tempo, cioè 1 a 1, ma solo il numero dei gol cioè due. Ho giocato 150-200mila euro. E il risultato 1 a 1 primo tempo ci fu. Ho guadagnato il doppio e così circa cinque giorni dopo Zamperini venne a Milano e gli ho dato 50mila come “saluto” per Mauri e 20mila per lui. Ovviamente non posso verificare che Mauri abbia avuto il suo».
Ilievski (a sinistra) con il padrone del ristorante
Il problema a questo punto è verificare l’attendibilità di Ilievski che ha di fatto confermato interamente la tesi dell’accusa, probabilmente sperando in uno sconto di pena nel patteggiamento, senza però offrire nuovi episodi e lesinando quelli che si chiamano «riscontri esterni». Per esempio, a testimonianza del suo rapporto con Mauri parla di un selfie fatto insieme. Ma dice che non sa se riesce a trovarlo, «in questi anni ho cambiato tanti telefoni”.
Agli atti ci sono poi altre partite di serie A nelle quali Ilievski racconta di aver avuto un ruolo: conferma Bari-Sampdoria, Bari-Palermo e Brescia-Lecce dove «Bellavista aveva combinato la partita con i bolognesi e Singapore». Parla per la prima volta di un Palermo-Napoli. E anche della combine di Novara-Siena, la partita per cui era stato condannato Conte. Lo Zingaro non cita mai il commissario tecnico della nazionale ma dice «che il risultato concordato era un over 3,5».
2. SIMEONE "UN GIORNO ALLENERÒ LA LAZIO"
(ANSA) - "Ho tanti amici a Roma. Sono sicuro che un giorno allenerò la Lazio, perché così è la vita. Come mi è capitato di tornare a un club come l'Atletico Madrid, dove sono stato e ho dato l'anima per far bene, così mi è successo e succederà anche alla Lazio". Così Diego Pablo Simeone in un'intervista esclusiva a "Lazialità", in edicola domani.
Raggiunto nella capitale spagnola da un inviato del periodico che racconta storie di Lazio, l'allenatore dell'Atletico Madrid, uno dei principali protagonisti dello scudetto conquistato dai biancocelesti nel 2000, ha aggiunto: "Se ho la certezza di tornare? Sicuro! Sono convinto che, in tutti quei posti in cui sono passato da giocatore, tornerò. È la mia vita, perché sia nel calcio che nella vita mi comporto allo stesso modo".
"La Lazio costituisce un punto incredibile della mia carriera - ha detto ancora Simeone a Lazialità - uno dei posti in cui sono restato più tempo: ho passato quattro anni meravigliosi. La gente mi ha voluto sempre bene e pian piano sono riuscito a farmi apprezzare come giocatore, facendo gol importanti che la gente non dimenticherà mai.
A Roma ho avuto un gruppo di compagni e allenatori che hanno cambiato la filosofia del calcio italiano. Prima di noi avevano vinto sempre la Juventus e il Milan. Poi con il nostro arrivo è cambiata la storia e abbiamo permesso anche agli altri, quelli che abitano vicino a noi, di poter fare altrettanto". Poi la promessa: "Tornerò alla Lazio, è solo questione di tempo. Oggi sono felicissimo all'Atletico Madrid, ma la vita è lunga e un giorno sarò lì con voi, vestito tutto di nero, come piace a me".
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