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Fabio Capello si concede un'intervista a tutto tondo ai microfoni di Rai Radio1. In particolare si parla di Carlo Ancelotti e del modo brusco in cui è finita la sua avventura con il Napoli, tra l'ammutinamento novembrino e l'esonero dicembrino. "Ancelotti è arrivato dopo Maurizio Sarri provando a imporre un nuovo sistema di gioco - esordisce Capello - ha messo Insigne come seconda punta portando il 4-4-2 dopo il 4-3-3. E questo ha creato un po' di confusione nei giocatori che avevano automatizzato certi movimenti".
Il fallimento di Carletto parte quindi da una questione tattica, perché "non è riuscito a trovare la soluzione giusta e non si è visto il bel gioco che ha sempre portato Ancelotti. Da parte sua credo sia stato un errore cambiare quasi radicalmente tutto quanto". Per Capello non è però stata tutta colpa del tecnico reggiano, ma le responsabilità vanno condivise: "C'è stato un blackout tra il presidente e i giocatori. Con quelle multe sciocche si è rotto il gioco e quando si rompe qualcosa è difficile rimetterlo in piedi".
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