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CI VOLEVA L’INGEGNERE DI ORIGINI MAROCCHINE AOUANI PER RIPORTARE L’ITALIA SUL PODIO DELLA MARATONA DOPO 22 ANNI - IL 29ENNE MILANESE È BRONZO AL MONDIALE DI TOKYO: "PUNTAVO ALL’ORO, DOPO 15 KM VOLEVO MOLLARE, POI HO PERSO UNA LENTE A CONTATTO, MA MI SON DETTO CHE ME NE POTEVA BASTARE UNA. QUESTO BRONZO ARRIVA DAL NULLA, DALLE CASE POPOLARI DI PONTE LAMBRO, A MILANO. MIO PADRE E' ANDATO A LAVORARE IN CANTIERE. SARÀ FIERO DI ME”

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Andrea Buongiovanni per gazzetta.it - Estratti

 

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Capolavoro Aouani: il 29enne ingegnere milanese, splendido bronzo, riporta l’Italia sul podio mondiale della maratona dopo ventidue anni. Per la squadra azzurra, a Tokyo 2025, è già la quarta medaglia. Per Iliass, portacolori delle Fiamme Azzurre di origini marocchine, in aprile campione europeo della specialità nella belga Lovanio, è la stagione della consacrazione.

 

L’allievo di Massimo Magnani, autore di una prova magistralmente interpretata, in una delle 42 km dal finale più incredibile della storia, chiude addirittura a soli cinque secondi dall’oro. Serve il fotofinish per determinare il vincitore.

 

È il 33enne tanzaniano Alphonce Simbu che, con una volata in rimonta, ha la meglio nei confronti del 30enne tedesco Amanal Petros per 3 centesimi, due in meno di quelli che domenica, nei 100, hanno separato Oblique Seville (9”77), d’oro, da Kishane Thompson (9”82), d’argento. Simbu e Petros sono accreditati dello stesso 2h09’48”, con Aouani a 2h09’53”.

 

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Il minor margine di successo in una maratona iridata risaliva a Edmonton 2001, quando l’etiope Abera si impose per un secondo. Di gran spessore è anche la prestazione di Yohanes Chiappinelli, sesto in 2h10’15”, mentre Yeman Crippa si ritira intorno al 32° km.

 

(...)

Al 15° km ho messo a tacere alcune voci che dentro di me mi dicevano di mollare. Intorno a metà gara, a uno spugnaggio, ho perso una delle lenti a contatto, ma mi son detto che me ne poteva bastare una. Sono entrato nello stadio ed è stato bellissimo, puntavo all’oro, ma gli altri stati più bravi. L’anno scorso ho vissuto la delusione di non essere stato convocato per l’Olimpiade, gli ultimi due mesi sono stati molto complicati anche per qualche infortunio.

 

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Questo bronzo arriva dal nulla, dalle case popolari di Ponte Lambro, a Milano e spero che la mia storia sia di ispirazione per tutti: quando ci credi abbastanza, i sogni si possono realizzare. Mio padre sta per andare a lavorare in cantiere e sarà fiero di me. In questa medaglia c’è di tutto: momenti di sconforto, lacrime versate in macchina da solo, ma ce l’ho fatta”.