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Laura Bandinelli per "La Stampa"
Resuscitati, inguaribili ottimisti e gente che in Champions League è finita quasi per caso. Il Milan che stasera incontrerà il Barcellona, sfavorito sulla carta, in campo resta un grande punto interrogativo. Ormai la squadra catalana è di casa a Milano e il fatto che negli ultimi due anni sia la quarta volta che viene a San Siro ha tolto un po' di fascino alla sfida (6 le sfide complessive tra gironi ed eliminazione diretta, 3 vittorie spagnole e 1 rossonera).
Eppure nelle ultime ore qualcosa di strano è iniziato ad accadere, le quotazioni di Kakà ad esempio sono salite e - fatto ancora più imprevedibile - Balotelli ha iniziato a correre insieme con i suoi compagni per figurare poi nella lista dei convocati. Quando c'è di mezzo lui, ci si può aspettare qualsiasi cosa.
Massimiliano Allegri si è affannato a raccontare che difficilmente SuperMario potrà essere impiegato dal primo minuto, ma intanto c'è. Pure una settimana fa a Napoli con la Nazionale doveva fare solo da spettatore, ma quello che poi è successo nel secondo tempo l'hanno visto tutti. Il Milan senza Balotelli perde tanto e infatti l'ad Adriano Galliani ha fatto di tutto per tenerlo lontano da altre tensioni. Gli sta costruendo intorno una gabbia di protezione per aiutarlo a crescere insieme con il suo personaggio. La prima mossa è stata quella chiedere all'agente Mino Raiola di fermarsi a Milano per un mesetto. Vigilanza preventiva.
Quando arrivano i marziani blaugrana non puoi comportarti come se nulla fosse. Però neanche puoi dare l'impressione di sentirti spacciato. Montolivo con l'orgoglio del capitano ha tuonato: «Noi ci crediamo». Mentre Allegri ha lasciato intendere che le sfide da vincere assolutamente sono altre: «Dobbiamo cercare punti e continuità sul piano dei risultati. Contro l'Udinese abbiamo dato un colpetto alla classifica, ma la sfida contro il Parma sarà ancora più importante».
Sarà , però a Silvio Berlusconi non piace mai fare delle figuracce in Europa, a prescindere da chi va in campo e pure se sei costretto ad arruolare Amelia come titolare perché Abbiati è out e il talentuoso Gabriel non è in lista Champions. Il Milan dei Birsa è comunque pronto alla battaglia fin dall'inizio, poi nella ripresa potrebbe entrare anche Kakà che non ha i novanta minuti nelle gambe ma ha ancora quella qualità che al Milan serve. Se poi i rossoneri saranno salvati da SuperMario tanto meglio.
Allegri ha chiesto ai suoi di ripetere la prestazione offerta l'anno scorso, quando i rossoneri si imposero per 2-0 nell'andata degli ottavi (poi 0-4 al ritorno) grazie ai gol di Muntari e Boateng: «Il Barça avrà più possesso palla - ha spiegato il tecnico -, concedendo pochi spazi e facendo una buona difesa. Con Neymar, hanno cambiato un po' le soluzioni offensive, perché il brasiliano dà maggiore profondità . Serviranno 100 minuti di grande pazienza». Il Barcellona stasera ritroverà Messi e questo basta e avanza per incutere timore.
Lo 0-0 rimediato nell'ultimo turno in Liga con l'Osasuna non deve illudere anche se qualcuno è convinto che i blaugrana penseranno anche alla supersfida contro il Real Madrid di sabato prossimo. Martino rispetto ad Allegri ha la fortuna di poter ruotare le sue stelle a piacimento. Sabato scorso, nel pari a Pamplona, non c'erano Piqué, Alves e Sanchez. «Dobbiamo giocare come sappiamo - dice il tecnico del Barça - e come sempre contro le squadre italiane non si deve lasciare spazio al contropiede». Proprio così: il Milan bada al sodo e, se anche non sarà calcio champagne, la cosa più importante è che arrivi la vittoria.
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