DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È…
Estratto dell’articolo di Marco Bonarrigo per il “Corriere della Sera”
Il Comitato Olimpico Internazionale sarebbe pronto ad escludere in modo permanente gli atleti transgender dalle competizioni femminili. Ne dà notizia il Times di Londra che ha preso visione di un documento interno del Cio che a sua volta avrebbe recepito il risultato di una serie di studi scientifici e formalizzerebbe il divieto entro la fine del 2026. L’argomento è noto: dopo il cambiamento di sesso da maschio a femmina, il corpo manterrebbe alcuni vantaggi in termini soprattutto di potenza che renderebbero iniqua la sfida.
[…] Un bando del Cio metterebbe fine alle disparità regolamentari tra federazioni olimpiche, con alcune che già prevedono il divieto e altre che si limitano a mettere dei paletti regolamentari. […]
L’argomento resta controverso per due motivi. Il primo è che la transizione da maschio a femmina comporta evidenti vantaggi in alcune discipline, meno in altre. Il secondo è che il Cio continua a «blindare» i membri delle sue commissioni scientifiche rifiutandosi di rivelarne i nomi e non aprendosi al confronto con il mondo «laico» della ricerca.
Jane Thornton, la responsabile medica del Comitato che avrebbe presentato con enfasi lo studio alla componente politica, è un’ex canottiera di alto livello ma con semplici competenze di chinesiologia, per molti persona non qualificata su argomenti così complessi e delicati.
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