gasperini dybala

“LA SERIE A QUEST’ANNO E’ UN CAMPIONATO ANOMALO, DIFFICILE DA INTERPRETARE” – L’ANALISI DI PAOLO CONDO’: “LA ROMA HA SEGNATO 8 RETI IN 8 PARTITE E ESSERE PRIMI CON UN DATO DEL GENERE RASENTA L’INCREDIBILE. INFATTI NON ERA MAI SUCCESSO. ERANO DIECI ANNI CHE A QUEST’ALTEZZA DEL TORNEO NON BASTAVANO 18 PUNTI PER GUIDARLO - OGNI SQUADRA HA LE SUE MAGAGNE, E ALMENO PER ORA TUTTI ASPETTANO TUTTI. SONO LE QUATTRO SQUADRE (GENOA, PISA, FIORENTINA E VERONA: TANTISSIME) ANCORA INCAPACI DI VINCERE UNA PARTITA…”

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Estratto dell’articolo di Paolo Condò per il “Corriere della Sera”

 

PAULO DYBALA - SASSUOLO ROMA

Le firme nobili di Paulo Dybala, Zambo Anguissa, Rafa Leao e Moise Kean conferiscono un’aria sottilmente vintage a un campionato che festeggia l’atteso rimbalzo di gol (28) dopo il disastro della scorsa settimana (11). […] Un po’ ovunque si fa con ciò che già c’era, e dunque la nuova scalata della Roma alla testa della classifica avviene nel segno del suo campione più raffinato e fragile.

 

La giocata con cui Dybala risolve la trasferta di Reggio Emilia è una combo assist-gol di gran classe, e fissa il quarto 1-0 con cui Gasperini domina la classifica delle difese, e con quella compensa la stitichezza davanti.

PAULO DYBALA - SASSUOLO ROMA

 

La Roma ha segnato 8 reti in 8 partite, essere primi con un dato del genere rasenta l’incredibile — infatti non era mai successo — e conferma che siamo in presenza di un campionato anomalo, difficile da interpretare perché ogni squadra ha le sue magagne, e almeno per ora tutti aspettano tutti: erano dieci anni che a quest’altezza del torneo non bastavano 18 punti per guidarlo, dal Bologna all’Atalanta c’è in giro una strage di rimpianti, e un altro inedito sono le quattro squadre (Genoa, Pisa, Fiorentina e Verona: tantissime) ancora incapaci di vincere una partita.

 

gian piero gasperini foto mezzelani gmt57

Nel cuore di questo panorama nebbioso la crisi della Juve è resa conclamata dal terzo k.o. consecutivo (contando anche Madrid) e dalla quarta gara di fila senza segnare lo straccio di un gol: irretita da una Lazio ammirevole per resilienza, la squadra di Tudor non ha giocato a niente, ammassando in area traversoni innocui e svelando una volta di più la mancanza di un navigatore. Se si tratta di vendere cara la pelle come al Bernabeu, la risposta c’è ma in senso caratteriale e non tecnico. Quando invece tocca a lei muovere, oltre alla tecnica manca pure il carattere. Si fa molto difficile la posizione di Tudor.

 

igor tudor

Grava su tutto ciò un nuvolone arbitrale inesauribile nel farsi del male in modi sempre diversi, ultimo dei quali l’improvvido intervento del guardalinee di Napoli-Inter per segnalare un rigore che non c’era. Abituale un tempo, l’aiuto degli assistenti è sostanzialmente sparito da quando c’è la Var, com’è logico che sia: se qualcosa sfugge all’arbitro, la revisione video è una rete di protezione molto più sicura. Il problema è che un contatto fra Di Lorenzo e Mkhitaryan c’era comunque stato, e questo ha consigliato al Var l’astensione da un ulteriore intervento.

 

Il paradosso è che così l’arbitro Mariani ha fischiato il rigore per il Napoli deliberando su un contatto che è stato l’unico a non poter vedere. E questo di logico non ha nulla. Con diverse gradazioni, ma Rocchi ha bocciato l’intera squadra.