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“COPPA DAVIS? NESSUN RIPENSAMENTO, NON LA GIOCHERO’” – SINNER NON SI FA CONVINCERE DALLA DELUSIONE DEI FAN O DAGLI ANATEMI DI BRUNO VESPA E ARRIVA A PARIGI CON LA SPERANZA DI TORNARE NUMERO 1 DEL MONDO DOPO LA SCONFITTA DI ALCARAZ (MA DEVE VINCERE IL TORNEO) – NESSUN RIPENSAMENTO SULLA DAVIS: “DICEMBRE È IDEALE PER LAVORARE A FONDO. È UN MESE IMPORTANTE ANCHE PER FARE CAMBIAMENTI. POSSO MIGLIORARE”
Stefano Semeraro per la Stampa - Estratti
«La decisione è stata presa, non giocherò la Coppa Davis». Jannik Sinner è a Parigi, oggi dentro la cavea smisurata della Defense Arena debutta contro Zizou Bergs nell'ultimo Masters 1000 della stagione, ma non torna su suoi passi, non cambia idea.
Non si fa convincere dalla delusione dei fan o dagli anatemi di Bruno Vespa.
Che non avrebbe tentato il tris in Coppa lo si era capito già a Malaga undici mesi fa (e il Presidente Binaghi lo ha confermato a "La Stampa"), la notizia di giornata è che è inutile coltivare la speranziella di un ripensamento last minute.
A Vienna Jannik aveva articolato meglio il concetto, spiegando che aver già conquistato due Davis ha pesato su una scelta comunque "difficile", presa in base alle sue esigenze e alle sue ambizioni. Ad esempio, come ha ribadito a Parigi, quella di tornare n. 1 del mondo. «Farcela prima della fine dell'anno è impossibile - ha detto - ma è un obiettivo per l'anno prossimo».
Non sapeva però ancora che l'inopinata sconfitta di Alcaraz in serata contro Norrie non solo gli consentirebbe, in caso di vittoria a Parigi, il sorpasso temporaneo per una settimana, ma rende meno folle il progetto di chiudere l'anno davanti all'arci rivale.
Per concentrarsi poi sul 2026. «Dicembre è un mese importante, si possono fare cambiamenti importanti e lavorare in profondità per il futuro, perché so bene che posso migliorare in tante aree del mio gioco», spiega Sinner.
«Nel 2025 ho ottenuto risultati fantastici, e spero di chiudere la stagione nel miglior modo possibile, ma sono comunque sereno e felice per quello che ho fatto. C'è Torino, dove non vedo l'ora di scendere in campo e che sto cercando di preparare al meglio. Ma prima c'è un altro torneo dove non ho mai brillato: qui a Parigi».
La superficie della Defense non lo entusiasma («non è veloce né lenta, però è difficile muovercisi sopra, a volte puoi scivolare, altre no, mi ha già dato problemi in passato») ma da il perfezionista si riserva un'opinione più accurata dopo il primo match.
Non è insomma tempo di bilanci definitivi, uno sguardo soddisfatto però La Volpe se lo concede. «Uno degli obiettivi di quest'anno era di fare bene a Wimbledon, e non sarebbe potuta andare meglio. Anche al Roland Garros ho giocato molto bene, e raggiungere quattro finali negli Slam e disputare tante grandi partite non è stato male».
Grazie a quei successi Sinner ha appena superato il traguardo dei 50 milioni di dollari guadagnati in montepremi (…)
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